a suscitare interrogativi politicamente interessanti sono le firma in calce apposte alla lettera inviata al sindaco Fabio Termine da due consiglieri comunali: Filippo Bellanca da un lato, Giuseppe La Bella dall'altro. Se il primo è l'esponente di punta della Dc, partito di opposizione all'amministrazione, il secondo è un consigliere del Partito Democratico, che si potrebbe benissimo definire azionista di maggioranza della giunta. Ma andiamo con ordine, partendo dal merito dell'intervento.
A Fabio Termine Bellanca e La Bella chiedono di attivare una interlocuzione con la Regione sullo stato di abbandono dell'ex ospedale di via Figuli ma, soprattutto, sulla necessità di comprendere il destino dell'ex convento di San Francesco. Per il primo edificio, sono in evidenza decoro, sicurezza e funzionalità per un fabbricato oggi in rovina che, per la sua collocazione, funge da non certo esaltante "biglietto da visita" per cittadini e visitatori. Ma lo stato di abbandono in cui versa da anni questa struttura non è più sostenibile, né dal punto di vista estetico, né tanto meno da quello amministrativo. Proprietaria dell'ex ospedale è la Regione. Con cui Termine viene invitato a confrontarsi per trovare una soluzione definitiva per uno stabile, oggi caratterizzato da caduta di calcinacci, infissi divelti e assenza di qualsiasi forma di sicurezza, che non rende onore alla città di Sciacca. "È nostro dovere - scrivono Bellanca e La Bella - cercare di capire quali siano le prospettive gestionali e di recupero di questa struttura, al fine di ripristinarne il decoro e garantirne la sicurezza per il bene della collettività".
Poi, come detto, i due esponenti consiliari tornano sull'Auditorium di San Francesco e sul Chiostro annesso, due spazi di grande valore. "Ora che la fase di liquidazione è conclusa e i beni ritorneranno alla Regione Siciliana - osservano - sarebbe opportuno avviare quanto prima un dialogo per comprenderne le prospettive future. In particolare, secondo Bellanca e La Bella, il Chiostro e il complesso di San Francesco potrebbero essere valorizzati come luoghi per eventi, mostre, e celebrazioni, come già avvenuto in passato". Un auditorium che, con i suoi 299 posti, rappresenta una risorsa preziosa che potrebbe essere utilizzata non solo durante la stagione estiva, ma anche nei mesi invernali, offrendo uno spazio adeguato per spettacoli e manifestazioni culturali, dando così un po' di respiro alle compagnie teatrali e alle associazioni locali che faticano a trovare una sede adeguata durante l'inverno.
Bellanca e La Bella si aspettano da Fabio Termine quella che definiscono una seria e mirata interlocuzione con la Regione, volta a sviluppare una progettualità concreta che guardi al beneficio della comunità saccense e all’utilizzo funzionale di questi spazi. Bisogna evitare, concludono i due consiglieri, che beni di tale valore culturale e storico cadano nel dimenticatoio, e questa è una responsabilità che dobbiamo assumerci tutti.
Torniamo alla questione metodologica. Intendiamoci: non c'è niente di strano che due consiglieri comunali assumano un'iniziativa interlocutoria col sindaco. Non è per cercare il caso giornalistico a tutti i costi, ovviamente, ma non è consuetudine che un consigliere che sostiene l'amministrazione ne condivida una con uno dell'opposizione. Perché normalmente il consigliere di maggioranza (termine come si sa numericamente improprio a Sciacca, ma insomma ci siamo capiti) dovrebbe avere una corsia preferenziale per interloquire personalmente col sindaco, e non per lettera. Forse non siamo di fronte ad un caso, probabilmente il consigliere La Bella ha considerato esclusivamente gli aspetti propositivi e costruttivi, e dunque non c'è bisogno di farla tanto lunga. Ma in politica usi e consuetudini hanno da sempre un certo significato.