non verrà proiettato il film ‘Iddu’ in uscita il prossimo 10 ottobre. L’unico cinema della città (il ‘Marconi’) è gestito da Salvatore Vaccarino, figlio dell’ex sindaco Antonio morto tre anni fa, che ha deciso di non farlo proiettare. Come scrivono oggi il Giornale di Sicilia e la Gazzetta del Sud, Vaccarino ha dichiarato che il film “non gli interessa e non lo riguarda”. Salvatore Vaccarino, già consigliere comunale, ha fatto sapere che non è interessato nemmeno a un’anteprima del film, quindi la pellicola nel suo cinema non sarà proiettata.
Quali siano le vere ragioni del ‘no’ alla proiezione non si conoscono ma non è escluso che Vaccarino abbia deciso di non proiettare il film perché uno dei due personaggi principali della pellicola (Catello) si rifà proprio alla figura del padre Antonio che con il boss latitante Matteo Messina Denaro per anni ha intrattenuto un rapporto epistolare. Il sindaco Giovanni Lentini, che tra le deleghe assessoriali ha trattenuto quella alla cultura, ha ribadito: “cercherò di fare opera di convincimento per cercare di fare cambiare idea ai gestori e offrire questa possibilità ai cittadini”.
Intanto il municipio di Sulmona, in provincia de L'Aquila, in Abruzzo, ha disposto posti di blocco a ridosso del carcere di massima sicurezza è una delle iniziative decise nel corso del vertice sulla sicurezza tenutosi questa mattina in Municipio a Sulmona, alla presenza del prefetto dell’Aquila, Giancarlo Di Vincenzo, del questore dell'Aquila, Enrico De Simone, del procuratore capo della repubblica di Sulmona, Luciano D’Angelo, del sindaco di Sulmona, Gianfranco Di Piero, e dei rappresentanti delle forze dell’ordine. Il gruppo interforze antimafia, ha assicurato il prefetto, sta monitorando tutti i fronti sul territorio provinciale dove, nei giorni scorsi, è emerso il caso di un soggetto, braccio destro del boss Matteo Messina Denaro - che da maggio si trova nella biblioteca del polo museale diocesano come volontario, dopo aver ottenuto la semilibertà dal Tribunale di sorveglianza dell’Aquila, provvedimento, quest'ultimo, impugnato dalla procura generale della Corte di Cassazione.
“La massima autorità ha assicurato attenzione a questo e altri casi, anche attraverso un rafforzamento di controlli sul territorio, per i possibili contatti che il detenuto potrebbe avere. È quello che avevo chiesto alle forze dell’ordine” ha dichiarato il sindaco Di Piero. Nei giorni scorsi la consigliera comunale Teresa Nannarone aveva chiesto al sindaco di attivarsi con le istituzioni preposte per sospendere o revocare la convenzione per lavori di pubblica utilità con soggetti condannati per associazione a delinquere di stampo mafioso.