sul processo di riqualificazione delle Terme di Sciacca e Acireale che il governo sta portando avanti a fronte dei 90 milioni di euro appositamente stanziati. Un passaggio apprezzato dai consiglieri comunali che hanno comunque posto l’esigenza di un coinvolgimento diretto, in uno dei prossimi incontri con il governo regionale, nell’ottica di un percorso che sul termalismo deve continuare a registrare unità di intenti e di vedute. In tale contesto è stata valutata l’opportunità di avere un tavolo di confronto con il governo regionale che prescinda dal progetto di rilancio delle due stazioni termali, Sciacca e Acireale, e sia finalizzato ad approfondire la possibilità di gestione di alcuni beni: Parco, Convento San Francesco, teatro Samonà e persino piscine Molinelli. Il percorso verso la riqualificazione delle Terme di Sciacca e Acireale, pur con la tempistica dei Fondi di Sviluppo e Coesione, non sarà breve e sindaco e consiglieri ritengono che alcuni dei beni termali possano essere restituiti prima alla città, con una momentanea gestione da parte del comune. Ipotesi che, ovviamente, deve fare i conti con le risorse economiche necessarie. Dobbiamo avere le idee chiare prima di avanzare eventuali richieste del genere, ha sostenuto il consigliere Paolo Mandracchia, per non commettere gli errori già fatti in passato. Il chiaro riferimento è alla vicenda del Parco delle Terme che fu affidato dall’allora presidente della Regione Nello Musumeci all’amministrazione comunale guidata da Francesca Valenti, aperto per poi giorni e poi nuovamente chiuso, nonostante l’investimento di circa 500 mila euro.