non può più essere ignorata. Sempre più spesso medici, infermieri e operatori socio-sanitari subiscono aggressioni, ma nonostante l’escalation la Sicilia rimane l’unica regione a non aver ancora trasmesso i propri dati all’osservatorio nazionale, creando un’incertezza in questo scenario già preoccupante ed impedendo, di fatto, la verifica sull’applicazione delle linee guida sulla prevenzione in vigore già dall’inizio dell’anno”.
Lo dice Michele Catanzaro capogruppo del Pd all’Ars che sull’argomento ha presentato un’interrogazione rivolta al presidente della Regione Renato Schifani ed all'assessora alla Salute Giovanna Volo. L'interrogazione è stata sottoscritta da tutti i parlamentari del gruppo del Partito Democratico all’Ars.
“La Sicilia - aggiunge Catanzaro- ha introdotto le ‘Linee guida per la prevenzione delle violenze contro gli operatori sanitari’ con misure come l'installazione di videosorveglianza e la gestione dei rischi. È però necessario verificare, attraverso la lettura dei dati, se queste azioni siano effettivamente operative e se stiano portando a un miglioramento concreto nelle strutture sanitarie.
È indispensabile intervenire con misure adeguate che tutelino i professionisti sanitari, a partire dall'applicazione dell’art. 16 del decreto legge 30 marzo 2023, che prevede tra l'altro l'istituzione di posti fissi della Polizia di Stato nei reparti di emergenza-urgenza per garantire gli operatori e permettere un’offerta sanitaria nelle adeguate condizioni di sicurezza.
A sollecitare azioni immediate a tutela degli operatori sanitari è stato nelle scorse settimane anche Santo Pitruzzella, presidente dell’Ordine dei Medici della provincia a seguito dell’ennesima aggressione, avvenuta ai danni di un medico all’interno del carcere di Agrigento.