CNA, Confartigianato, Casartigiani, CLAAI, Confcommercio, Confesercenti che con una nota hanno chiesto un incontro urgente al Presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, e all’Assessore delle Attività Produttive, Edy Tamajo.
“In alcune zone – hanno evidenziato le associazioni - il servizio idrico è stato ridotto fino al 50%, causando una crisi che ha costretto le imprese a trovare soluzioni alternative molto costose, ad esempio, un ristorante deve pagare fino a 200 euro al giorno per rifornirsi di acqua tramite autobotti, aumentando i costi di gestione in maniera insostenibile”.
“I settori maggiormente colpiti - aggiungono - sono: ristoranti, bar e pasticcerie, panifici e produttori di pasta, produzione di bevande, hotel, affittacamere e b&b , acconciatori, estetisti, servizi di toelettatura per animali, autolavaggi, e alcune categorie del settore manifatturiero”.
“A queste - continua la nota - si aggiungono, naturalmente, le imprese agricole, che sono già oggetto di specifici provvedimenti da parte dell'Assessorato all'agricoltura, con incentivi per l'adozione di riserve idriche aggiuntive e ristori. Per gli altri comparti e, in particolare per le categorie segnalate, sostengono le associazioni non è stato finora previsto alcun indennizzo, nonostante stiano sostenendo, da mesi, costi aggiuntivi per l'incremento delle risorse idriche e per il trasporto di acqua potabile, servizio fornito a pagamento da autobotti. Evidenziano, inoltre che queste imprese, anche quando forniscono servizi essenziali, sono escluse dai provvedimenti straordinari della protezione civile.
Quel che ritengono necessario è che il governo regionale aiuti le imprese artigiane e commerciali per i costi esorbitanti sostenuti e che ancora continuano a sostenere a causa della crisi idrica in Sicilia, adottando, come fatto dall'Assessorato all'Agricoltura, misure volte a sostenere lo sforzo delle imprese per preservare il valore delle filiere produttive. In particolare, aggiungono, un'interruzione dei servizi delle imprese della filiera turistica comporterebbe danni incalcolabili alla reputazione dei territori e della Sicilia”.
Al governo regionale vengono chiesti provvedimenti urgenti per coprire i costi straordinari di approvvigionamento idrico delle imprese; l'implementazione di un incentivo per il servizio di trasporto di acqua, in previsione di una turnazione prolungata del servizio idrico o, nel peggiore dei casi, di una sua interruzione; la costituzione di una “unità di crisi” per monitorare gli effetti di questa crisi sul sistema economico dell’isola.