un problema di degrado della zona. A ridosso del viadotto, nei pressi di via Pagani, si è generata una vera e propria discarica abusiva. Vi si trova di tutto, dal materiale di scarto dell’edilizia, a materassi, vecchi elettrodomestici, spazzatura.
Sono stati i residenti a segnalare alla nostra emittente la situazione di degrado dell’area trasformata in discarica a cielo aperto. La solita storia, comune ad altre zone periferiche della città in cui si ritiene di poter andare a gettare di tutto, approfittando del fatto che con la prolungata chiusura del viadotto nella zona non si registra grande movimento. C’è però chi vi risiede e non tollera, giustamente, di vedere aumentare di giorno in giorno la spazzatura a pochi metri da casa propria. La sollecitazione all’amministrazione comunale è quella di disporre un urgente intervento di bonifica dell’area, assieme ad una vigilanza del sito.
Il fatto che il Ponte Cansalamone rimanga chiuso già ha danneggiato oltremodo residenti e titolari delle attività che pure insistono nella zona. Al di là dei tempi ancora necessari per la messa in sicurezza del viadotto, però, non è concepibile che venga costantemente lasciato nel degrado.
Sembra di essere in una foresta, ma non secondario è anche l’aspetto relativo alla sicurezza. Nonostante la chiusura, infatti, c’è chi ha pensato bene di creare un apposito varco per transitare ugualmente, con i mezzi a due ruote, lungo il Ponte Cansalamone, proprio nel tratto la cui pericolosità ha determinato tanti anni fa la necessità di interdire il transito veicolare.
Succede di tutto, dall’abbandono dei rifiuti che ha generato la discarica a cielo aperto nel tratto iniziale, nei pressi di via Pagani, all’attraversamento del Ponte Cansalamone, nonostante il divieto legato alla situazione di pericolo.
Si va avanti così da anni, in realtà. Sullo sfondo poi c’è l’esasperazione di chi conta i danni derivanti dalla prolungata chiusura del viadotto.
Adesso si attende il decreto di finanziamento per poter appaltare i lavori di messa in sicurezza del viadotto. Sono stati previsti 11 milioni di euro (da aggiungere ai 3 milioni da tempo disponibili) nell’ambito del Fondo di Sviluppo e Coesione, lo stesso che ha previsto i 90 milioni di euro per le Terme di Sciacca e Acireale. Si attende la delibera del Cipe, ossia il decreto di finanziamento, ma poi ci sarà da attendere anche i tempi per l’espletamento e l’aggiudicazione dell’appalto.