Sarà fissata per dopo l'estate l'ultima vendita del patrimonio residuo non ancora assegnato. Nelle scorse ore il custode giudiziario Calogero Cracò ha formalizzato la vendita di un'altra ventina di appartamenti del residence. Ne rimangono appena dieci. In principio erano 181. Un percorso lungo ma che ha raggiunto sostanzialmente l'obiettivo prefissato. Dalla alienazione di questi appartamenti la procedura esecutiva in capo al Tribunale di Sciacca (il giudice delegato è il dottor Filippo Marasà) ha incassato 8 milioni e mezzo di euro. Ai quali ne vanno aggiunti altrettanti, quelli relativi alla cessione dell'hotel Torre Macauda (192 camere), dei terreni attigui e dell'ex pizzeria Vecchio Casale. Rimane da cedere adesso il centro servizi. Gli altri immobili sono stati assegnati lo scorso novembre alla Libertà Immobiliare, società palermitana amministrata dal dottor Maurizio Lupo. Oltre quindici milioni di euro dunque recuperati per fronteggiare un monte debitorio che si è accumulato nel corso degli anni, attraverso gestioni sicuramente non del tutto oculate, che hanno fatto schizzare gli impegni coi creditori a circa 40 milioni di euro. Creditori piuttosto importanti: Ircac, Unicredit, Sagrantino Italy, Aspra finance, Ital fondiario e Serit. Il completamento della vendita permetterà anche di chiudere il fallimento dichiarato dal Tribunale di Palermo nei confronti di una delle due società proprietarie del patrimonio immobiliare di Torre Macauda, malgrado a Sciacca fosse aperta una procedura esecutiva. Fallimento dichiarato in accoglimento di una precisa istanza presentata dall'Enel. Intanto si apprende che la società Libertà Immobiliare avrebbe già incaricato un'impresa di effettuare i necessari lavori di ristrutturazione e di messa a norma dell'hotel Torre Macauda. Si prevede un investimento piuttosto corposo, di diversi milioni di euro. Tra gli obiettivi c'è anche quello di elevare la categoria della struttura ricettiva, rendendola almeno un 4 stelle superior. Un progetto importante che evidentemente intende innalzare il livello della clientela, in un ambito paesaggistico che si inquadra a pochi passi dal Verdura Golf and Spa Resort. In tale direzione ci sarebbe anche l'intenzione di creare una collaborazione con i proprietari degli appartamenti del residence per rendere l'intero sito ancora più interessante sul piano della redditività. C'è curiosità, naturalmente, per conoscere il partner della società Libertà Immobiliare. La quale, in ogni caso, stando alle indiscrezioni, ha tutta l'intenzione di non cedere tutto il patrimonio, ma di mantenere anche un ruolo gestionale e amministrativo. I lavori di ristrutturazione dell'hotel dureranno un po' di tempo. È ragionevolmente immaginabile che la stagione della riapertura sarà quella del 2018. Potrebbe ancora succedere di tutto. Sicuramente la disponibilità rinnovata di altri 2.500 posti letto sul territorio alimenta buone aspettative sia per il tessuto economico cittadino, sia per la forza lavoro che sarà possibile impiegare da queste parti, sia per gli stessi ulteriori introiti per il Comune di Sciacca che deriveranno dall'imposta di soggiorno. La considerazione più importante rimane quella di una località, quella di Sciacca, che i fatti hanno dimostrato avere un appeal straordinario, visto che ci sono stati imprenditori che hanno invsetito su questo territorio, ritenendolo più che strategico ai fini della sua fruibilità turistica. Tutti aspetti che, spesso, molti degli abitanti di Sciacca sottovalutano, preferendo l'indolenza e il ricorso a quel fenomeno tutto sciacchitano, che potremmo definire benissimo “automaldicenza”.