si rincorrono ormai da secoli. È quella della nave "Ammiraglio Magnaghi" il cui comandante, il capitano di vascello Luigi Tonta, durante la campagna idrografica del 1925, volle raggiungere il mare prospiciente la costa di Sciacca per conoscere da vicino quello scoglio, passato alla storia per la sua emersione, avvenuta all'epoca meno di un secolo prima, e il successivo inabissamento. Del suo equipaggio faceva parte un marinaio saccense. A cui Tonta si rivolse. Marinaio saccense che, a sua volta, chiese al papà Gaspare Giarratano di fare da cicerone al suo comandante. Ne scaturì quello che ci racconta al microfono un altro Gaspare Giarratano, nipote di quel lupo di mare. Dopo quel sopralluogo il capitano Tonta fece stampare una pergamena, consegnata a Giarratano, attesandogli ufficialmente l'importanza delle informazioni che il signor Giarratano padrone di tre paranze e padre di otto giovani marinai gli aveva fornito. L'isola Ferdinandea fu battezzata come Banco Graliana, italianizzazione di Banco di Graham.