per l’intervento risolutivo della stabilità del viadotto Cansalamone. A darne notizia sono stati i rappresentanti locali del partito Fratelli d’Italia e i consiglieri Calogero Bono e Gaetano Cognata che hanno rimarcato l’impegno mantenuto dall'assessora regionale al territorio e ambiente Giusy Savarino.
“Ci sono voluti quasi 9 anni e tante proteste di amministratori, comitati e cittadini per arrivare a questo risultato”, ha commentato Michele Catanzaro, capogruppo del Pd all'Ars, ricordando il pressing effettuato nei confronti della Regione Siciliana, le tante riunioni, tavoli tecnici e conferenze di servizi.
Finalmente, dunque, ci sono i fondi necessari ad attuare il progetto di messa in sicurezza del ponte Cansalamone. Si tratta di 11 milioni e 820 mila euro stanziati nell’ambito del Fondo di Sviluppo e Coesione (lo stesso nel quale sono stati previsti 90 milioni di euro per le Terme di Sciacca e Acireale). Si aggiungono ai 3 milioni di euro stanziati tempo fa nell’ambito del Patto per il Sud ma non più sufficienti a realizzare il progetto esecutivo consegnato dall’ingegnere Antonio Pio D’Arrigo, lo stesso professionista che aveva eseguito le verifiche di vulnerabilità, nel settembre del 2022 e revisionato nel giugno del 2023.
Prevede il rinforzo strutturale di tutte le pile di sostegno e la demolizione e ricostruzione di parte di tre di queste, oltre alla sostituzione dei guardrail, agli interventi sulle travi degli impalcati, alla sistemazione idraulica del torrente e delle scarpate.
A questo progetto di messa in sicurezza del viadotto Cansalamone, per consentirne la riapertura al transito veicolare, si è arrivati peraltro dopo anni di indagini e di varie ipotesi di intervento seguite dalle diverse amministrazioni comunali che si sono succedute, da Fabrizio Di Paola a Francesca Valenti, all’attuale giunta in carica che ha visto, in particolare l’ex assessore Gianluca Fisco seguire l’iter che ha portato alla definizione e consegna del progetto da parte dell’equipe guidata da D’Arrigo, ma anche la questione economica.
Con la consegna della progettazione due anni fa è emerso chiaramente che i 3 milioni di euro a suo tempo stanziati non erano più sufficienti. Con il governo Schifani è arrivato l’impegno ad integrare le risorse economiche e ieri sera anche il decreto di finanziamento. Adesso non rimane che attendere l’espletamento della gara di appalto, l’aggiudicazione e la realizzazione dei lavori nell’auspicio che la tempistica, posto che ad occuparsene è la struttura del commissario regionale per il contrasto del dissesto idrogeologico, non richieda ancora tanti anni prima di poter tornare alla riapertura al traffico veicolare di una arteria così strategica per la città di Sciacca.