Ricorre ad una metafora propria del linguaggio politichese, che un tempo preludeva a verifiche di maggioranza o a rimpasti, il deputato regionale e leader del Partito Democratico Michele Catanzaro. Il quale oggi dai nostri microfoni dice al sindaco di alzare il livello della proposta politica, soprattutto nel confronto con un'opposizione che, non a caso, parla di mozione di sfiducia.
Tra il detto e il non detto Michele Catanzaro conferma, in estrema sintesi, un po' di insofferenza del partito che, eppure, non è solo l'azionista di maggioranza dell'amministrazione, ma esprime in seno alla giunta anche la vicesindaca oltre che l'assessore Certa, la cui posizione è un po' a bagnomaria, in attesa che decida se lasciare lo scranno assessoriale visto che lavora in Piemonte e questo è argomento che ha dato spazio all'Opposizione per criticare Fabio Termine. Il quale sembra stanco di continuare a farsi attaccare proprio su questo argomento.
Questione che, come lo stesso Certa ha detto, sarà conclusa il 31 ottobre, in una direzione o in un'altra. La verità che si percepisce è l'insofferenza del Pd soprattutto in ordine alla deroga alla regola che recitava che i consiglieri che fossero diventati assessori avrebbero dovuto lasciare lo scranno consiliare. Cosa che Fabio Leonte, come è noto, non ha fatto, questione che tutti sanno non essere mai stata digerita da Michele Catanzaro. E oggi il Pd invita il sindaco a convocare più riunioni di coalizione. L'ultima è delle scorse ore ma è stata la prima dopo le elezioni di due anni e 4 mesi fa.