Due videomessaggi in due giorni su Facebook:
prima quello di soddisfazione per il finanziamento per il ripristino del ponte Cansalamone, ieri quello in cui esalta il valore dei lavori finanziati dal Pnrr sullo stadio comunale "Luigi Riccardo Gurrera". Lavori completati che hanno permesso proprio ieri all'Unitas Sciacca di tornare a giocare tra le vere mura amiche. È un Fabio Termine sempre più social quello che negli ultimi tempi sta caratterizzando la sua comunicazione nei confronti della cittadinanza.
Una fase che si inserisce però non solo (e non tanto) per reagire alla campagna di critiche mosse nei suoi confronti dall'Opposizione (cosa peraltro normale), quanto in una difficoltà di rapporti, che non vengono certamente più negati dai protagonisti, tra il primo cittadino e il Partito Democratico. Quel Pd rappresentato in giunta da Valeria Gulotta (che è vicesindaca) e, almeno fino al 31 ottobre, da Antonino Certa. Quest'ultimo negli ultimi giorni è tornato a Sciacca dal Piemonte, dove lavora, e c'è anche la sua firma in alcune delibere di giunta di recente approvazione.
Dopo le dichiarazioni tutt'altro che tenere nei confronti dell'amministrazione in carica rilasciate al nostro telegiornale dal capogruppo all'Ars del Pd Michele Catanzaro, nelle scorse ore è tornata a farsi sentire l'ex sindaca Francesca Valenti. La quale, ripostando il video di soddisfazione di Fabio Termine, a proposito della conclusione dei lavori e della riapertura dello stadio Gurrera, parla di splendida notizia, definisce "trionfalistici" i toni con i quali l'attuale sindaco ha comunicato la notizia stessa. Evidenzia, al tempo stesso, l'avvocata e docente universitaria, che "il nostro sindaco - scrive così testualmente - ha volutamente omesso un 'piccolo' particolare: si tratta di lavori programmati dall’amministrazione Valenti e realizzati grazie ad un finanziamento ottenuto dall’amministrazione Valenti. Quanta amarezza". Parole durissime, a cui Valenti aggiunge: "Non credo nella riconoscenza ma ancora, purtroppo, confido nell’onestà intellettuale. Ancora una volta mi devo ricredere - conclude Francesca Valenti -: per taluni la propaganda viene prima della verità".
Per completare il quadro odierno si aggiunge la dichiarazione di Giuseppe Ambrogio, consilgiere comunale (ex Lista Ferdinandea, poi passato nel gruppo del Pd) noto aspirante assessore dopo l'addio di Francesco Sabella a cui però Fabio Termine, com'è noto, preferì Fabio Leonte. Vicenda, quest'ultima, che ha acceso le polveri di uno scontro tutto interno all'amministrazione. "Trovo ingeneroso non attribuire i meriti nei confronti di Francesca Valenti", dice oggi Ambrogio. Il quale aggiunge che "il finanziamento per i lavori allo stadio è merito esclusivo dell amministrazione Valenti. Troppe persone - conclude Ambrogio - stanno facendo propaganda politica, forse si inizia a pensare alle nuove elezioni".
Questo è il clima dentro una coalizione di governo dove volano gli stracci. Coalizione di governo che, oltre a dovere gestire la mancanza di numeri sufficienti all'interno di Sala Falcone Borsellino, adesso deve provare a porre rimedio a quella che sembra sempre di più una guerra interna. Come risolvere la questione politica è al momento un mistero. La presenza di Fabio Leonte dentro la giunta, stando a quanto si può capire, è stata una specie di dichiarazione di aperte ostilità da parte del Partito Democratico. E forse non tutto va ricondotto alla decisione di Leonte di ribellarsi al diktat di dimettersi da consigliere comunale. Questione questa che rischia però di tornare in primo piano, perché se l'Agenzia delle Entrate non approverà la richiesta di Antonino Certa di essere trasferito in Sicilia per adempiere al suo ruolo di amministratore pubblico, bisognerà nominare un altro assessore. Certa peraltro ha lasciato lo scranno di consigliere comunale. E Fabio Termine attende dal Pd notizie su chi eventualmente gli succederà dentro la giunta. Ma dalla regola dello scorrimento della lista Michele Catanzaro non intende recedere. Serve questo evidentemente ai Dem per ribadire la loro profonda insoddisfazione per il caso Leonte. I cui ripetuti interventi in aula in difesa dell'amministrazione, ora da assessore, ora da consigliere comunale, avvengono nel silenzio, talvolta assordante ma evidentemente voluto, degli esponenti del Partito Democratico. Ed è questo un momento nel quale l'Opposizione può anche rimanere in silenzio. Perché a farsi del male la coalizione Termine ci sta pensando da sola.