quantitativo di acqua finisce in mare. Succede mentre gli aranceti sono a secco, con i frutti rimasti sull'albero non più grandi di palline da ping pong, e con una produzione è stata dilaniata dalla siccità. I produttori agricoli sono affranti. Ma una soluzione ci sarebbe: rimettere in funzione l'impianto di sollevamento di Poggiodiana, non più in uso perché meta dei vandali. Ma gli agricoltori chiedono anche che la Regione faccia tornare in funzione anche la bretella che, dalla diga Gammauta, destini acqua per caduta alla diga Castello. Una manovra che sarebbe ostacolata dalla presenza della centrale idroelettrica gestita da Enel Green Power. Ma quello che chiedono i produttori è solo una parte dell'acqua.
Il tema sollevato oggi dagli agricoltori riberesi si inquadra nel finanziamento da 300 mila euro stanziato dal dipartimento della Protezione civile della Regione Siciliana nei confronti del Consorzio di bonifica della Sicilia occidentale per il recupero delle cosiddette "fluenze" del fiume Sosio-Verdura in corrispondenza della sezione di San Carlo da destinare anche queste, per adduzione, al serbatoio della diga Castello attraverso l'utilizzo di specifiche motopompe.