almeno a 30 ore settimanali rispetto alle attuali 24 ore.
Una vertenza posta all’attenzione della nuova amministrazione comunale che, pur avendo espresso la volontà di accogliere le richieste dei lavoratori, ad oggi non ha ancora adottato gli atti idonei alla trasformazione oraria dei rapporti di lavoro o la procedura di integrazione oraria. Situazione che ha determinato la decisione di proclamare lo stato di agitazione e, in attesa della convocazione in Prefettura, una nuova assemblea sindacale che si è svolta questa mattina.
Cgil e Cisl che stanno seguendo la vertenza evidenziano come il costo del personale sia attualmente per la parte preponderante a carico della Regione Siciliana e come i 24 contrattisti in servizio al comune di Caltabellotta siano spesso costretti, a fronte delle poche ore lavorative remunerate, a gestire servizi e ad assumersi la responsabilità di procedimenti anche gravosi. C’è, infatti, anche la questione della carenza di personale in organico, a causa dei numerosi pensionamenti, con il carico di lavoro che viene aggiunto a questi lavoratori a tempo parziale.
Una situazione che i 24 contrattisti non sono più disposti a tollerare e per la quale hanno dato mandato ai sindacati ad intraprendere tutte le iniziative di mobilitazione possibili.