l'associazione Democrazia è Territorio, il sodalizio fondato negli anni scorsi dall'ex sottosegretario Nuccio Cusumano. È di sabato l'ufficializzazione dell'adesione al partito forzista. Dove, dopo il recente ritorno di Fabrizio Di Paola (salutato con "vivo compiacimento" dallo stesso Cusumano) si sta registrando evidentemente un grande fermento. Quello stesso fermento che ha visto i protagonisti saccensi tutti presenti a Santa Flavia alla convention del partito che si è svolta alla presenza del segretario nazionale Antonio Tajani. Nel gruppo Cusumano è in fase organizzativa una iniziativa pubblica per celebrare il ritorno in Forza Italia, alla presenza di personalità del partito fondato da Berlusconi. "Un nuovo tempo politico - dice l'ex parlamentare - con una forte autorevole connotazione e culturale democratica, liberale, riformista pienamente aperta alla migliore tradizione del cattolicesimo democratico".
Per quanto riguarda i temi, Cusumano ha rilanciato le grandi problematiche cittadine: Terme, Ponte Cansalamone, riavvio dei lavori alla banchina del porto, potenziamento e rafforzamento dei servizi dell'ospedale di Sciacca con tutte le valorizzazioni decise e ancora non avviate formalmente. Cusumano evidenzia poi che è stato Tamaio a firmare il decreto di finanziamento del Fondo Sviluppo e Coesione per il recupero del patrimonio termale. Un plauso l'ex parlamentare rivolge poi ai comitati civici per l'ospedale e le Terme.
Infine, Cusumano si è soffermato sulle grandi sfide legate ai progetti presentati per il Pnrr, che avvieranno - dice - "un percorso di nuove opportunità per opere necessarie e per il potenziamento di settori vitali per la comunità. Il campo politico deve trovare le ragioni di una responsabile condivisione dei problemi e delle prospettive future per la nostra città, e il sindaco deve trovare le buone ragioni per il coinvolgimento vero di una classe dirigente che può concorre a migliorare il percorso di obiettivi e risultati da conseguire per Sciacca".
Forza Italia dunque torna a ricoprire l'appeal del passato. Il fatto che in Sicilia sia il primo partito non è ovviamente secondario. È chiaro che si stia guardando alla ricostituzione di un percorso che guardi alle prossime elezioni amministrative. Forza Italia è una, le correnti no: i due candidati alle ultime Europee Tamaio e Falcone, che con il numero di preferenze hanno sostanzialmente sbancato (anche se - ricordiamo - Tamaio è stato convinto a rimanere a Palermo lasciando via libera a Caterina Chinnici) avevano necessità di essere presenti anche in una città come Sciacca. Dove c'è già una parlamentare regionale (Margherita La Rocca Ruvolo, che è anche coordinatrice provinciale) e in un ambito nel quale il coordinatore cittadino Mario Turturici, ex sindaco, adesso è chiamato a gestire una fase di coesione provando a non scontentare nessuno.
L'obiettivo ultimo rimane la coalizione di centrodestra. Dove, a differenza di Roma, Forza Italia deve fare i conti qui anche con la Democrazia cristiana di Totò Cuffaro e Carmelo Pace, e dove non sono state ancora del tutto sopite le polemiche scaturite dalla decisione del 2022 di Matteo Mangiacavallo, in piena corsa elettorale che lo vedeva candidato a sindaco, di estromettere proprio Forza Italia dal suo progetto.
Forza Italia che poi non sarebbe riuscita a formare una lista. Se nel frattempo in consiglio comunale si è costituito un gruppo, è stato per la decisione di tre eletti in altre liste di transitarvi. Tutto quello che sta succedendo, a quasi due anni e mezzo dalle amministrative del 2022, rivela come i giochi siano già ripartiti. Ma gli appetiti politici sono diversi, e dentro un partito ce ne sono almeno altri due. Succede anche in Fratelli d'Italia, anche se da qualche tempo Bono e Cognata stanno quanto meno provando a parlare una stessa lingua, almeno ufficialmente. Si attende adesso il varo dell'associazione "Sciacca puoi solo amarla" di Salvatore Monte. Le manovre per trovare una sintesi su una candidatura alle prossime elezioni amministrative sono dunque aperte. E non sarà certamente facile trovare un'intesa.
Nel centrosinistra al momento prosegue il braccio di ferro tra Fabio Termine e il Partito Democratico di Michele Catanzaro. L'imminente adesione di Gabriele Modica al Pd, anche se non cambierà nulla sul piano della forza della coalizione, ha comunque un significato politico indubitabile, perché tende ad indebolire il soggetto fondato dal sindaco, che lo ha portato a vincere le elezioni del 2022. Tra 72 ore scade il termine ultimo per sapere se Antonino Certa potrà continuare o terminare la sua corsa. Il Pd non intende compiere passi indietro rispetto al proprio metodo di lavoro, che è quello dello scorrimento della lista. Se lo facesse d'altronde annacquerebbe la sua battaglia, che sembra di principio, e che ha in Fabio Leonte il suo bersaglio. Il nome più accreditato per sostituire certa è quello di Giuseppe Ruffo, che eventualmente si dovrebbe dimettere dal consiglio comunale per agevolare l'ingresso a Sala Falcone Borsellno del primo dei non eletti Calogero Catanzaro. Ma i problemi interni forse sono un tantino più complicati di un semplice avvicendamento, e probabilmente potrebbero riguardare l'assetto complessivo della giunta. Mercoledì sera, nella seduta consiliare che ufficialmente sarà dedicata alla relazione annuale del sindaco, il dibattito si sposterà sicuramente sui recenti fatti politici.