dove i silenzi, a parti invertite, diventano “silenzi di parte”. È questa l'opinione dello staff del Movimento 5 Stelle di Sciacca, che interviene nel dibattito scaturito dalle recenti dichiarazioni di Francesca Valenti, che ha sostanzialmente accusato il Governo Musumeci di aver fermato il procedimento di affidamento dei beni del patrimonio termale al Comune di Sciacca iniziato dal precedente assessore all'Economia Alessandro Baccei. Per i pentastellati a Palermo “non si muove foglia perché cambia l’ordine dei fattori ma il prodotto non cambia”, e il “silenzio assordante da parte della Regione lamentato dal sindaco è lo stesso che i saccensi avevano già percepito durante il governo regionale PD-Crocetta che, silenziosamente per l'appunto, quasi tre anni fa, decise di chiudere le Terme”.
I grillini saccensi dicono di ricordare quello che definiscono il “rumore da campagna elettorale” prodotto nel mese di ottobre dello scorso anno, quando, a ridosso delle elezioni regionali, l’amministrazione Valenti festeggiò il successo (mai raggiunto) del trasferimento dei beni termali dalla Regione al Comune. “Il recente sollecito della prima cittadina saccense rivolto alla Regione per concludere il passaggio (mai avvenuto) è la conferma che era stata tutta un’operazione elettorale. Tanta era la fretta di “festeggiare” che avevano lasciato per strada il pezzo più pregiato: le stufe di San Calogero. Così – concludono quelli del Movimento 5 Stelle - oggi ci ritroviamo, nel “silenzio”, senza le stufe, senza il resto dei beni e senza neppure l’idea di un bando di affidamento”. Ma in attesa di quello che deve fare Musumeci, i grillini saccensi si domandano cosa stia facendo il governo della città di Sciacca per farsi trovare pronto al vero trasferimento del patrimonio termale, e si domandano a che punto sia la stesura del bando di affidamento. Questioni che il Movimento 5 Stelle di Sciacca ricorda di avere sollevato più volte all’amministrazione comunale senza ottenere mai risposte concrete. “Avevamo avanzato una proposta, bocciata dal Consiglio Comunale, di istituire un tavolo tecnico-politico”, ricordano i pentastellati. Tavolo tecnico che a loro giudizio avrebbe sicuramente costruito soluzioni concrete soprattutto rispetto al nulla prodotto da una Commissione speciale, fortemente voluta dalla maggioranza consiliare, che si insedierà per la prima volta tra qualche giorno, ma dalla quale non ci sarebbe da aspettarsi alcun risultato. “Nessuno si illuda”, osservano i grillini. Per i quali altro non si farà che perdere altro tempo prezioso prima di rivedere riaperte le Terme. Nel frattempo il deputato regionale Matteo Mangiacavallo ha inoltrato una nota indirizzata all’Assessorato regionale al Bilancio per sollecitare le operazioni di verifica della consistenza dei beni oggetto dell’accordo sottoscritto dal Comune di Sciacca nel mese di ottobre scorso. Contestualmente, con una interrogazione, il parlamentare saccense ha chiesto alla Regione di completare l’iter per l’accatastamento dei beni siti sul Monte San Calogero (le stufe vaporose, il piccolo e il grande albergo) per procedere al ricongiungimento di tutto il complesso termale. “In attesa – conclude la nota del Movimento 5 Stelle - che anche il Comune interrompa il suo silenzio su bando di affidamento dei beni delle Terme”.