mercoledì 6 novembre, a partire dalle ore 9 davanti a Palazzo d'Orléans, sede della Presidenza della Regione Siciliana, il sit-in organizzato dai movimenti per l'acqua delle province più duramente colpite dalla crisi idrica in Sicilia: Agrigento, Caltanissetta ed Enna. L'obiettivo è quello di richiedere un incontro urgente con il Presidente della Regione, Renato Schifani, l'Assessore ai Servizi Primari, Roberto Di Mauro, e il Responsabile della Protezione Civile Regionale Salvo Cocina. Il nostro obiettivo, dichiara Giuseppe Di Rosa, Responsabile Regionale del Dipartimento Trasparenza Enti Locali del Codacons, è quello di trovare soluzioni concrete che garantiscano l’acqua a tutti i cittadini.
In provincia di Agrigento si sollecita una distribuzione equa dell'acqua per tutti i comuni, fonti comunali e pozzi privati attivati in modo stabile per contrastare la siccità e l’installazione di dissalatori mobili, in attesa che venga riattivato l’impianto di Porto Empedocle.
I Movimenti per l’acqua delle province di Agrigento, Caltanissetta ed Enna chiedono di essere ricevuti mercoledì prossimo dal Presidente Schifani per un confronto diretto sulla drammatica situazione idrica che persiste in questi territori. Intanto, a proposito di servizio idrico, Aica ha ottenuto il via libera da parte dei sindaci alla modifica del regolamento sulla fatturazione dei consumi che consentirà all’Azienda la riscossione coattiva dei crediti nei confronti di quegli utenti che, nonostante i diversi solleciti, non pagano le bollette.
Utenti morosi che finiranno in un elenco che verrà compilato dall’agente della riscossione con i dati utili e la somma dovuta per poi avviare le procedure di riscossione coattiva.
Di tutto, di più nella gestione Aica del servizio idrico integrato in provincia di Agrigento, con l’Azienda che da tempo ha dichiarato guerra ai morosi, ossia agli utenti che non pagano regolarmente le bollette, mentre da anni si trascina senza che sia stata risolta la vicenda dei comuni non in regola con i versamenti dovuti, alcuni non hanno neanche provveduto alla quota parte del prestito regionale concesso per far partire nell’agosto del 2021 la nuova gestione pubblica del servizio in provincia.
E c’è nuovamente la preoccupazione che possa saltare il banco, ossia che la difficile situazione economica di Aica esploda in tutta la sua drammaticità.