formalizzerà nelle prossime ore le sue dimissioni da assessore della giunta guidata da Fabio Termine. Subentrato poco meno di un anno fa a Gianluca Fisco (anche lui si è dimesso per ragioni di lavoro), da qualche mese il ventinovenne ex consigliere comunale del Partito Democratico, dopo essere risultato vincitore di concorso come funzionario dell'Agenzia delle entrate, si è trasferito a Torino, città dove è stato assegnato come sede di lavoro. Certa ha provato a chiedere un trasferimento temporaneo in Sicilia, così da potere continuare a svolgere il suo ruolo di assessore, ma stando a quanto si apprende l'amministrazione dell'Agenzia delle entrate gli avrebbe negato questa richiesta. Così come aveva annunciato in consiglio comunale, entro la fine di ottobre la questione si sarebbe conclusa. Con le feste di mezzo, è assai probabile che la sua pec al sindaco e al segretario generale dovrebbe arrivare lunedì.
È già in corso nel Pd l'operazione politica che culminerà con la sostituzione di Certa in giunta. Il leader del partito Michele Catanzaro non transige: bisogna valorizzare tutti quelli che si sono spesi alle ultime elezioni amministrative. Un passo indietro su questo non si farà mai. Il mandato al segretario cittadino Giuseppe Palagonia, con il supporto del segretario provinciale Simone Di Paola, è di proseguire con lo scorrimento della lista. Così come avvenuto d'altronde per l'innesto di Antonino Certa, che ha permesso all'allora primo dei non eletti Giuseppe La Bella di subentrargli a Sala Falcone Borsellino, al momento le indiscrezioni riferiscono di forti pressioni nei confronti del consigliere comunale Giuseppe Ruffo ad accettare di diventare assessore. Ruffo, anche lui per ragioni di lavoro, preferirebbe continuare a fare soltanto il consigliere comunale, ma sembra concretizzarsi sempre di più l'ipotesi di un suo innesto in amministrazione. Il gioco del Domino determinerà l'ingresso in consiglio comunale dell'attuale primo dei non eletti della lista del Pd Calogero Catanzaro.
Il tema dell'assessore a distanza è da mesi uno degli argomenti che hanno connotato il ruolo dell'opposizione nei confronti dell'amministrazione comunale. E questo anche se tutti hanno espresso motivi di stima personale nei confronti di Antonino Certa, con l'augurio per il suo ingresso all'interno della publbica amministrazione come funzionario dell'Agenzia delle entrate.
Sembra lontana invece l'ipotesi di un ritorno in amministrazione dell'ex assessore Michele Bacchi. E non solo perché stiamo parlando del primo dei non eletti non della lista del Pd ma della Lista Ferdinandea (che è poi quella di cui fa parte il consigliere-assessore Fabio Leonte, finito un po' nel mirino del Pd per la sua decisione di entrare in giunta non dimettendosi contestualmente da Sala Falcone-Borsellino). Prevale, in tale direzione, anche nell'ottica del recente riavvicinamento politico tra Michele Catanzaro e Francesca Valenti, l'ipotesi di permettere a Michele Bacchi di subentrare a Giuseppe Ambrogio in consiglio comunale se Ambrogio riuscirà a diventare consigliere provinciale, con il meccanismo dell'elezione di secondo grado, quella che vedrebbe il corpo elettorale rappresentato da tutti i consiglieri comunali dei 43 comuni dell'Agrigentino.
Dalle parti del Pd insistono col dire che quella delle dimissioni di quei consiglieri che fossero diventati assessori era una regola condivisa all'interno della coalizione sin dall'indomani delle elezioni. Come rivelano, d'altronde, gli episodi riguardanti Valeria Gulotta e Salvino Patti. Una regola che d'altra parte avrebbe impedito ad Alessandro Curreri di entrare in giunta, posto che Curreri non era disponibile a dimettersi. Adesso invece Curreri si appresta ad entrare all'interno dell'amministrazione. Rimane di capire cosa farà del suo ruolo di consigliere comunale essendo stato eletto, in quota Movimento 5 Stelle, nella lista Fabio Termine Sindaco. Innesto di Alessandro Curreri nell'amministrazione comunale che dovrebbe avvenire contestualmente con la nomina del nuovo assessore al posto di Antonino Certa. Tutto dovrebbe avvenire nel giro di una decina di giorni. Vedremo come andrà a finire.-