con il supporto di oltre 50 realtà fra organizzazioni civiche, associazioni mediche e di pazienti, e di numerosi testimonial del mondo istituzionale, dell’impresa, della cultura e dei mass media. Una integrazione all’art.117 della Costituzione è la soluzione avanzata per contribuire alla riduzione delle disuguaglianze in ambito sanitario, attraverso l'aggiunta: “tutela della salute nel rispetto del diritto dell’individuo e in coerenza con il principio di sussidiarietà”. La proposta è sostenuta dalla campagna social #diffondilasalute, partita pochi giorni fa, con la quale si chiede a tutti i cittadini di attivarsi a sostegno della tutela del diritto alla salute. Basta aggiungere l'hashtag ad un selfie scattato mentre si manda un bacio perchè l'idea è, appunto, quella di diffondere la salute con un bacio, e postarlo sui social. Sul sito www.diffondilasalute.it è possibile trovare anche i video di diversi testimonial. “A settant’anni dall’entrata in vigore della Costituzione la sfida è quella di darle sostanza, a partire dalla riduzione delle disuguaglianze, tenendo conto della natura di un Paese che ha ancora forti asimmetrie sociali e territoriali”, commenta il costituzionalista Francesco Clementi. “Bisogna allora fare di queste diversità, virtù, inforcando con coraggio “gli occhiali della sussidiarietà” per dare alla salute dei cittadini quella tutela che meritano, ovunque essi vivano.
Dai Rapporti annuali di Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato nel 2017 emergono dati evidenti sulle disuguaglianze in sanità. Ad esempio, per l’arrivo dei mezzi di soccorso, in Media in Italia si attende da un minimo di 13 minuti ad un massimo di 27 min. I centri diurni per la salute mentale variano dai 3 del Molise ai 69 della Toscana; quelli per l’autismo dai 6 di Puglia ed Umbria ai 309 del Veneto; 789 le Residenze sanitarie assistenziali presenti in Veneto, circa 32 quelle nelle altre Regioni. Il 100% dei cittadini del Nord riesce ad accedere entro un mese alla radio ed alla chemioterapia, così non si può dire nel resto d'Italia, dove la percentuale scende all'86% dei pazienti al Sud e all’84% per quelli che risiedono al Centro. Ancora, il 31% dei cittadini che si rivolgono al Tribunale per i Diritti del malato dichiara di avere problemi di accesso alle prestazioni sanitarie; in particolare, uno su sette ha difficoltà con l’assistenza sul proprio territorio, 1 su 12 con l’assistenza ospedaliera. Con la campagna appena lanciata, si vuole, così, lottare le disuguaglianze in campo sanitario che si verificano quotidianamente non sono nel Meridione, ma in tutto lo stivale.