nell’ambito del progetto di riqualificazione avviato dal governo regionale con lo stanziamento di 90 milioni di euro e contestuale ricerca dei privati che dovrebbero poi gestire le stazioni termali di Sciacca e Acireale. Un incontro richiesto dal Comitato Civico che ritiene fondamentale, collateralmente alle tempistiche della procedura di individuazione dell’imprenditoria privata a cui verrà affidata la gestione del complesso termale di Sciacca riqualificato con gli investimenti pubblici legati al Fondo di Sviluppo e Coesione ma anche con fondi dei privati, che la città e il territorio inizino a prepararsi ad un profondo e necessario cambiamento, che consenta di recepire nel migliore dei modi i futuri flussi turistici, in linea con le esigenze di un moderno mercato del turismo termale destagionalizzato (sanitario e del benessere). Concetto che lo stesso presidente della Regione Renato Schifani ha già rimarcato nel corso della riunione del tavolo tecnico con i sindaci di Sciacca e Acireale che si è svolto a fine settembre.
Ci aspettiamo dai due territori la massima collaborazione, aveva detto il governatore, perché questa è un’occasione irripetibile per raggiungere quello che è un obiettivo di tutti L’intervento dei due Comuni, aveva anche aggiunto, è strategico per la definizione di alcuni passaggi amministrativi, nonché per determinare le condizioni per un salto di qualità delle strutture e del tessuto economico dei rispettivi territori che consenta di cogliere appieno le potenzialità di sviluppo offerte dal rilancio delle terme.
Il Comitato Civico Patrimonio Termale ha ribadito ieri al sindaco Termine la piena disponibilità ad essere un motore propulsore di tale percorso , unitamente ad ogni altra espressione sociale che avrà voglia di rimboccarsi le maniche per portare avanti il lavoro che si rende necessario.
In tale direzione si ipotizzano dei tavoli di lavoro che coinvolgano le le diverse componenti sociali ed economiche che potranno avere così l’opportunità di incontrarsi, confrontarsi e prepararsi al cambiamento che il futuro sviluppo turistico richiede. Riguarda la stessa capacità ricettiva del territorio, in relazione a quei 120 mila posti letto che secondo Federterme dovrebbero supportare la riqualificazione e riapertura delle Terme di Sciacca, ma anche le figure professionali che potrebbero inserirsi nel mercato del turismo della salute e del benessere, non tralasciando l’aspetto prioritario delle infrastrutture e della necessaria ulteriore crescita culturale e turistica degli operatori economici locali.
Un territorio che si prepara per arrivare pronto all’appuntamento tanto atteso, quello che si spera tornerà a legare l’economia della città alle sue Terme.