Grazie al raggiungimento di un volume idrico sufficiente di 170 mila metri cubi, le infrastrutture tecniche sono state attivate consentendo il flusso con una portata iniziale di 100 litri al secondo che aumenterà gradualmente fino a 350 litri al secondo. Si tratta di un intervento cruciale per garantire un adeguato approvvigionamento idrico per uso irriguo e potabile nel comprensorio agrigentino, disposto da un'ordinanza dello scorso 21 novembre del Commissario per l'emergenza idrica in agricoltura e zootecnia, Dario Cartabellotta. «Il governo sta mettendo in pratica ogni misura necessaria per affrontare questa crisi – ha dichiarato il presidente della Regione, Renato Schifani che presiede la cabina di regia siciliana per l'emergenza idrica. La nostra priorità, ha aggiunto, è quella di proteggere le comunità locali, l'agricoltura, le attività produttive. Con l'emanazione del provvedimento è stato istituito un comitato di supervisione per i volumi d'acqua della diga che devono essere adeguati affinché possano entrare in funzione le componenti tecniche necessarie al trasferimento. Il gruppo è formato da rappresentanti dell'Autorità di bacino del distretto idrografico siciliano, dei dipartimenti regionali dell’Agricoltura e dell'Acqua e dei rifiuti, del Consorzio di bonifica di Agrigento, dei Comuni di Ribera e Bivona, e di Enel che è proprietaria della diga e che dovrà sospendere la produzione di energia idroelettrica per tutta la durata dello stato di emergenza nazionale, ovvero fino a maggio del prossimo anno.