A causa di quel provvedimento, considerato illegittimo, l'impresa in questione ritenne di aver subito un danno. E così, il titolare, Giovanni D'Anna, menfitano, decise di fare causa. E dopo 20 anni dal via a quel contenzioso, la Corte di Cassazione gli ha dato ragione. Solo che, nel frattempo, il signor D'Anna è deceduto. Si conclude così, dunque, una vicenda che è piuttosto rivelatrice di come burocrazia e tempi della giustizia in Italia seguano percorsi a dir poco farraginosi e non del tutto civili. Ma riepiloghiamo i fatti. Correva l'anno 1990 quando la ditta Giovanni D'Anna di Menfi si aggiudicò i lavori per la costruzione dell'impianto. Lavori regolarmente iniziati ma poi, come detto, quasi subito sospesi per iniziativa dell’amministrazione comunale. Sospensione tutt'altro che breve, durata la bellezza di due anni, dal 1991 al 1993. Ottenuta l'autorizzazione a riprendere i lavori, l'impresa D'Anna completò la piscina, che oggi viene regolarmente utilizzata, per la cronaca, anche da molti utenti di Sciacca. Ma l'impresa ritenne di essere stata danneggiata per colpa di quella sospensione dei lavori. Iniziò così, nel gennaio 1997 un aspro contenzioso giudiziario. I legali del comune di Menfi spiegarono che l'interruzione di due anni obbediva ad un necessario adeguamento tecnico del progetto, quella che si identifica con la locuzione “perizia di variante”. Non l'hanno pensata così i giudici, sia quelli d'appello, sia quelli della prima sezione civile della Cassazione. La Suprema corte, in particolare, ha scritto la parola fine, evidenziando che l'interruzione dei lavori sarebbe stata giustificabile solo con fatti non prevedibili, e che in tale circostanza l'ente agì con superficialità. Ne è scaturita la condanna definitiva nei confronti del Comune a risarcire la ditta in questione per il danno subito, con un credito tuttora oggetto di calcolo, che potrebbe ammontare ad una cifra che oscilla tra i 200 e i 300 mila euro. Accolta, in tal senso, la tesi difensiva degli Avvocati dell'impresa D'Anna, Ignazio e Vincenzo Cucchiara, del Foro di Sciacca. Il signor Giovanni D’Anna, titolare dell’impresa omonima, ha tenacemente combattuto per tutti questi anni una battaglia giudiziaria col Comune di Menfi per l’affermazione dei suoi diritti. Una sentenza che, però, non ha potuto vedere, visto che è deceduto la scorsa estate, poco prima che la Cassazione accogliesse la sua tesi.