all’istruzione della Regione Siciliana l’incontro sul dimensionamento scolastico che prevede la soppressione di 23 autonomie scolastiche in aggiunta alle 74 già cancellate nell’anno scolastico in corso. Delle 23 autonomie scolastiche, 5 saranno soppresse a Palermo, 4 a Catania, 3 a Messina e Agrigento, 2 a Trapani, Siracusa, Caltanissetta, 1 ad Enna e Ragusa. Un piano contestato dalla Cgil e della Consulta degli studenti.
“Questo drastico ridimensionamento è il risultato di una norma voluta dal governo Meloni con il solo obiettivo di risparmiare 88 milioni di euro a livello nazionale, a discapito di studenti, famiglie e lavoratori del comparto scolastico. Non possiamo accettare che il futuro dei nostri giovani venga sacrificato sull’altare dei tagli di bilancio", ha dichiarato Adriano Rizza segretario del sindacato scuola della Cgil.
Questa decisione – aggiunge – avrà effetti devastanti sulla tenuta del sistema scolastico regionale, già gravemente provato da carenze di personale, strutture inadeguate e una dispersione scolastica tra le più alte d’Italia. La perdita di ulteriori autonomie comporterà accorpamenti forzati, aumento degli alunni per classe, riduzione delle dirigenze scolastiche e peggioramento della qualità dell’insegnamento. CGIL che chiede con forza il ritiro del piano di dimensionamento e l’avvio di un confronto costruttivo con il Ministero dell’Istruzione e le istituzioni regionali per garantire un sistema scolastico pubblico inclusivo e di qualità.
L’ultimo piano di dimensionamento in Sicilia, entrato in vigore durante questo anno scolastico, ha comportato la perdita dell’autonomia per il primo circolo didattico di Sciacca. Con la soppressione della direzione didattica "Giovanni XXIII" i plessi "Fazello”, “Catusi” e "Mascagni" sono stati accorpati all’istituto comprensivo “Agostino Inveges” mentre i plessi “San Giovanni Bosco” e “Agazzi” al comprensivo “Dante Alighieri” .