all’operato dell’Autorità che presiedo, consegnandoci, in ottemperanza a una norma nazionale, anche il porto di Sciacca". Così al nostro Telegiornale Pasqualino Monti, presidente dell'Autorità di Sistema portuale del Mare di Sicilia occidentale all'indomani dell'ingresso del porto saccense all'interno dell'organismo. "Anche a Sciacca - conclude Monti - ci impegneremo a riqualificare e a condividere con il mercato i nuovi spazi in modo da regalare all’intero Sistema nuove opportunità di crescita”.
Il porto di Sciacca, dunque, è l'ultimo che entra a far parte dell'Autorità di sistema portuale del mare della Sicilia occidentale. Si aggiunge a quelli di Palermo, Termini Imerese, Trapani, Porto Empedoce, Gela e Licata. Un momento molto più importante di quanto non appaia a livello di prospettiva infrastrutturale e gestionale, perché l'Autorità di sistema portuale è un organismo che opera in assoluta autonomia e che dispone di risorse finanziarie dirette alle quali è possibile attingere con progettualità specifiche credibili e sostenibili. A titolo esemplificativo: è stato grazie ai 600 milioni di euro stanziati proprio dall'Autorità di sistema portuale del mare di Sicilia Occidentale che nel porto di Palermo è stato realizzato il cosiddetto molo trapezoidale, il terminale per le crociere costruito all'interno di un più ampio intervento di rigenerazione urbana inserito nel piano industriale da un miliardo di euro varato nel 2018. Le aree portuali sono sottoposte a discipline normative burocraticamente a dir poco complesse, perché oltrepassano competenze comunali e demaniali. Adesso, almeno in teoria, dovrebbe essere tutto un po' più semplice.
Stamattina anche il sindaco Fabio Termine ha espresso soddisfazione per il passaggio del porto di Sciacca alla gestione dell'Autorità di Sistema Portuale del mare della Sicilia occidentale: “Un risultato auspicato, a cui si è arrivati grazie a una positiva e convinta sinergia di forze", dice il primo cittadino. Per il quale siamo di fronte ad un passaggio di gestione che lascia ben sperare perché apre a prospettive nuove, di ammodernamento, potenziamento, crescita, sviluppo.
"Ci aspettiamo - confida Termine - maggiori attenzioni e competenza, e soprattutto maggiori investimenti a favore di un’importante infrastruttura, tra i pilastri della nostra economia, con un futuro di benefici per tutto quello che rappresenta per la comunità di Sciacca il porto, con le sue attività produttive, i nostri armatori, i nostri pescatori, i diportisti. Un punto di riferimento produttivo e turistico per questa parte dell’isola, al centro del Mar Mediterraneo, parte integrante e imprescindibile della nostra città. Si è acceso un grosso faro e cercheremo, tutti assieme, di alimentarlo ancora di più”.
Risale ad ieri pomeriggio, e ce ne siamo occupati nei nostri Tg della sera, la sottoscrizione del protocollo d'intesa tra l'assessora al Territorio e Ambiente Giusy Savarino e il presidente dell'Autorità di sistema portuale Pasqualino Monti. Tecnicamente, anche se sul sito dell'organismo Termini Imerese era già presente, anche il porto palermitano è entrato a farne parte solo ieri. «È un’opportunità di crescita per i porti di Termini e Sciacca», ha detto Savarino. "Per questo – ha aggiunto - affidarne la gestione a chi possiede il know how per renderli moderni, efficienti e competitivi, è il modo per cogliere tutte le potenzialità, trasformandoli in volani di sviluppo, in raccordo con le vocazioni economiche dei rispettivi territori".
L'obiettivo dichiarato dal governo Schifani è rendere lo scalo di Termini Imerese lo sfogo di un’area industriale per il cui rilancio gli esecutivi di Palermo e di Roma hanno investito in modo convinto. "Sciacca - ha concluso Savarino - potrà diventare non solo un riferimento per la marineria, ma anche un gioiello e un punto di riferimento per il turismo da diporto per l’intera costa meridionale della Sicilia». Secondo le intese per la consegna delle aree demaniali marittime sottoscritte ieri la Regione ne manterrà la piena titolarità, mentre saranno a carico dell’Autorità portuale le spese di manutenzione ordinaria e straordinaria.
L'argomento nei giorni scorsi è stato oggetto di polemica politica. È successo dopo che, una settimana fa, il capogruppo all'Ars del Pd Michele Catanzaro ha annunciato che proprio ieri l'assessora Savarino e il presidente dell'Autorità Pasqualino Monti avrebbero sottoscritto l'accordo. Catanzaro fu accusato dal centrodestra di essersi precipitato a dare la notizia per intestarsi un merito che non gli apparteneva. Nelle scorse ore i consiglieri comunali di Fratelli d'Italia Bono e Cognata hanno manifestato la loro soddisfazione per la conclusione di un iter iniziato nel 2022, ricordando come tutto sia scaturito da un emendamento presentato dall'allora senatore Rino Marinello. Parlano, i due consiglieri, di "inizio di una nuova era per il porto di Sciacca, per la quale ci sono molte aspettative, non solo per il settore della pesca e del diporto, ma anche per tutte quelle attività economiche a terra che vedono nell’area portuale una grande occasione di sviluppo economico. Adesso - concludono Bono e Cognata - si auspica che l’amministrazione comunale intraprenda un’idonea interlocuzione al fine di permettere alla città di svolgere un ruolo adeguato nelle strategie future dell’Autorità Portuale.
L'Autorità di sistema portuale del mare di Sicilia Occidentale è una delle nuove 16 autorità portuali nate otto anni fa (prima erano 24), nell'ottica di uno snellimento delle procedure, miglioramento dell’efficienza, aumento della capacità di creare occupazione e sviluppo economico, sostenendo la cooperazione tra porti geograficamente vicini sono alcuni degli obiettivi propri del nuovo assestamento. Adesso passa a questo organismo anche il Prg del porto di Sciacca. Tutti gli interventi futuri infrastrutturali diventano competenza unica dell'Autorità. È da questo momento che si può tornare a parlare di possibilità di vedere nascere finalmente a Sciacca un porto turistico, che metta a disposizione del territorio un'infrastruttura moderna ed efficiente, che possa anche permettere in futuro di immaginare anche la città termale come stazione di transito delle grandi navi da crociera.