era stato stigmatizzato il gravissimo episodio che ha riguardato il sindaco di Campobello di Licata, ieri sera il consiglio comunale di Sciacca è stato sospeso dopo le intemperanze, da dietro le transenne della sala, di un uomo, già noto alle forze dell'ordine, che ha inveito contro i presenti. Ne è scaturita una tensione piuttosto inevitabile, sedata faticosamente dalla polizia municipale e poi conclusa dagli agenti del commissariato di pubblica sicurezza.
Alla ripresa dei lavori il consiglio comunale ha approvato i 9 debiti fuori bilancio all'ordine del giorno, per un ammontare complessivo di circa 60 mila euro.
La seduta si era aperta con le interrogazioni. In una di queste l'assessora Gulotta ha annunciato, a sorpresa, il via libera, finalmente dopo mesi e mesi di attesa, alla celebre convenzione con Aica che consente al comune di intervenire in via sostitutiva operando poi la compensazione economica. In realtà la convenzione non prevede alcuna compensazione bensì lo smaltimento delle somme residue del plafond da 150 mila euro che il gestore idrico aveva programmato di destinare al territorio comunale di Sciacca. Ne sono stati spesi 120 mila, ne rimangono da impiegare 30 mila.
Si è poi parlato della ZTL natalizia. Dall'opposizione sono stati sollevati dubbi sulla tempistica osservata dall'amministrazione, che si è ridotta ancora una volta all'ultimo momento, considerato che l'ordinanza era stata firmata dal sindaco solo ieri pomeriggio. "Le variazioni di bilancio sono state approvate il 28 novembre, e la commissione Bilancio e Finanze si è presa tutto il tempo consentito dalla legge per esprimere il suo parere", ha fatto notare Fabio Termine giustificando il ritardo con la necessità di ottemperare a tutti gli adempimenti burocratici. "Potevate usare fondi dell'imposta di soggiorno, e in ogni caso la programmazione non si fa all'ultimo momento", ha replicato il presidente della commissione Filippo Bellanca. "Il sindaco non ammette mai di avere sbagliato e dà la colpa sempre agli altri", hanno evidenziato, tra gli altri, Mandracchia e Blò. Giuseppe Catanzaro ha ribadito le sue critiche sull'inserimento nella Ztl della via Licata, questione al centro dell'interrogazione da lui presentata giusto ieri.
Nuove polemiche poi sono venute fuori sull'emergenza Randagismo. Non è stato possibile impiegare i 50 mila euro di una variazione di bilancio prevista per dare esecuzione ad un'ordinanza risalente ormai al lontano 2021 per sgomberare, anche per ragioni igienico sanitarie, un immobile situato in via delle Sequoie nel quale il proprietario convive con un numero indefinito di cani. Di quella cifra c'è un residuo di poco superiore ai 10 mila euro, essendo stati spesi gli altri fondi per scopi diversi. Alla luce della mancanza di altri spazi nei canili convenzionati, l'assessora Sinagra ha annunciato che è stato contattato un canile del Catanese dove ricoverare i cani che saranno prelevati da questo immobile. In ogni caso sarà necessaria un'altra ordinanza. Ancora una volta, anche alla luce dell'aumento di spesa affrontata dal comune per il randagismo (oggi si sono tornati a sfiorare i 400 mila euro l'anno), l'amministrazione è stata accusata di avere contraddetto le soluzioni che, negli anni passati, quando non era al governo della città, vantava di possedere. "Noi eravamo riusciti a ridurre le somme", ha detto Gaetano Cognata, assessore al tempo della giunta Di Paola.
C'è poi stato un dibattito su una questione riguardante il rispetto del regolamento nella parte che disciplina la costituzione e la forma dei gruppi consiliari.
Infine Fabio Termine è stato quasi costretto a parlare della sostituzione di Salvatore Mannino con Alessandro Curreri. Avrebbe voluto farlo dopo l'attribuzione ufficiale delle deleghe (quasi certamente saranno quelle di Mannino), ma Calogero Bono gli ha ricordato che la norma stabilisce che il sindaco debba relazionare entro una settimana dalla modifica. In ogni caso, politicamente la seduta di ieri ha fatto emergere plasticamente il braccio di ferro in corso tra Fabio Termine e il Pd. Non è stata certamente una coincidenza l'assenza in aula dei quattro consiglieri Dem. Quasi a certificare il disagio, dopo avere risposto alle interrogazioni a lei rivolte, la vicesindaca Valeria Gulotta ha lasciato l'aula.