Significa che gli autocompattatori della ditta Sea Bono che stazionavano davanti ai cancelli hanno potuto depositare la spazzatura e tornare in città per procedere gradualmente allo svuotamento dei cassonetti stracolmi da giorni. La ridotta capacità dell'impianto dei Catanzaro, come è noto, aveva comportato che solamente la metà dei rifiuti prodotti giornalmente a Sciacca potesse essere conferita in discarica. Il risultato è stato che, in pochi giorni, la città è stata invasa dalla spazzatura. Un problema che ha coinvolto tutti i comuni agrigentini che fanno riferimeno alla discarica di Siculiana, con delle differenze sostanziali in base alle percentuali di raccolta differenziata raggiunte. Comuni come Sambuca o Ribera, solo per fare degli esempi, non hanno registrato grossi problemi perchè con una raccolta differenziata che va dal 70 all'80 % è residuale la parte di rifiuti non differenziabili che deve andare a finire in discarica. Così a soffrire sono stati maggiormente Sciacca e Agrigento che in pochi giorni sono tornati nell'incubo della spazzatura accatastata nei cassonetti.
Fortunatamente è arrivata l'ennesima proroga che ha consentito all'impianto di Siculiana di tornare ad operare a pieno regime. Via libera ottenuto nel contesto della dichiarazione dello stato di emergenza rifiuti in Sicilia, con il presidente della Regione Nello Musumeci che ha ottenuto la delega commissariale e i poteri per fronteggiare la situazione nell'isola.