e rappresenta un duro attacco al diritto allo studio e alla qualità dell’istruzione nell’isola”. Lo dichiara Adriano Rizza, segretario generale del sindacato della scuola di CGIL Sicilia. Con la soppressione di ben 23 istituzioni scolastiche in tutta la Regione– aggiunge – questa manovra è una resa di fronte ai problemi strutturali della scuola pubblica siciliana, camuffata da una presunta volontà di modernizzazione. Inaccettabile per il sindacato che si utilizzi il pretesto dell’“interesse collettivo” per giustificare un piano che impoverisce ulteriormente le aree già svantaggiate della regione, aumentando la dispersione scolastica e accentuando le disuguaglianze sociali e territoriali. La soppressione di direzioni didattiche e istituti, la verticalizzazione forzata e gli accorpamenti non rispondono a logiche educative, ma unicamente alla necessità di rispettare tagli imposti a livello nazionale. Questi interventi, invece di rafforzare il sistema scolastico, per la Cgil, lo rendono più fragile e inadeguato a rispondere alle sfide del presente e del futuro. Dietro la retorica dell’equilibrio e dell’ottimizzazione – prosegue Adriano Rizza– si nasconde l’ennesimo attacco alla scuola pubblica, che colpisce gli studenti, le famiglie e i lavoratori del comparto scolastico. Le aree interne e i comuni montani, che avrebbero bisogno di maggiori investimenti per garantire pari opportunità educative, sono invece costrette a subire l’ulteriore desertificazione dei servizi essenziali. Il piano, redatto in base a criteri discutibili come il numero degli alunni e la disponibilità di locali, conclude la Cgil, ignora completamente il reale bisogno di investimenti strutturali, assunzioni di personale e risorse per contrastare l’emergenza educativa in Sicilia.
In provincia di Agrigento il piano che entrerà in vigore il prossimo anno scolastico prevede che l’unificazione dell’istituto Galilei di Sant'Angelo Muxaro all'Istituto Comprensivo De Cosmi di Casteltermini. A Comitini è previsto l’accorpamento dell'istituto comprensivo Sciascia all'Istituto Capuana di Aragona. Il Re Capriata di Licata sarà unificato al Fermi, creando un nuovo istituto e stessa cosa avverrà a Favara tra l’istituto Ambrosini e il liceo Martin Luther King. Nella città di Agrigento saranno accorpati gli istituti Sciascia e Gallo. La soppressione delle istituzioni scolastiche non riguarda il versante occidentale della provincia di Agrigento, già interessato lo scorso dal piano di dimensionamento che nella città di Sciacca ha comportato la soppressione del Circolo Didattico “Giovanni XXIII.