comunali, di quella che fino a ieri era la maggioranza, hanno presentato una mozione di sfiducia contro il sindaco Gaetano Bruccoleri. A firmare l'atto i consiglieri Enza Mauceri, Federica Triolo, Vincenzo Venezia, Federico Maniscalco e Tiziana Massaro.
La mozione di sfiducia è stata presentata pochi giorni dopo la decisione del primo cittadino di azzerare la giunta e di revocare le deleghe agli ormai ex assessori Nicolò Cascioferro, Valeria Augello, Tommaso Smeraldi e Vincenzo Venezia. Un conflitto vero e proprio, insomma, all'interno di quella stessa coalizione che aveva permesso a Gaetano Bruccoleri, lo scorso luglio 2022, di vincere le elezioni, al ballottaggio, con appena sette voti di scarto rispetto a Domenico Balsamo, sindaco per i precedenti due mandati consecutivi.
I firmatari dell'atto di sfiducia, riferendosi all'azzeramento della giunta, parlano di “colpo di mano degno di una dittatura”. La situazione resta, dunque, in bilico. Da un lato c'è il sindaco Bruccoleri che deve nominare i nuovi assessori, dall'altro il rischio di mozione di sfiducia che passerà all'esame del consiglio comunale di Villafranca Sicula. Per essere approvata servono sette voti favorevoli, mentre i proponenti sono cinque.
I tre componenti dell'opposizione Domenico Balsamo, Vanessa Girgenti e Salvatore Buscemi, nei prossimi giorni, valuteranno e decideranno il da farsi; mentre altri due componenti della maggioranza, ossia Concettina Di Rosa e Antonio Scarpinato, non hanno firmato la mozione e potrebbero rappresentare il vero ago della bilancia.
Secondo i proponenti della mozione: “si tratta di un atto doveroso e dovuto, conseguenza naturale di un dialogo ormai interrotto da mesi che, nonostante i nostri sforzi perpetrati nel tempo per far sì che il nostro percorso insieme continuasse in armonia, per nulla ha scalfito la linea tortuosa che stava percorrendo il sindaco”.
Nella determina sindacale di azzeramento della giunta, invece, Bruccoleri aveva scritto che non si trattava di “atto sanzionatorio né atto che riguarda motivi personali o professionali legati ai singoli assessori”, ma di “provvedimento dettato, oltre che da valutazioni politiche, anche a garanzia della coesione e dell’unitarietà dell’azione di governo”.