della clamorosa protesta dei trattori, che dal 5 febbraio di un anno fa vide i produttori organizzati in comitati spontanei dare vita a manifestazioni diffuse su tutto il territorio siciliano, protestando contro un lavoro nelle campagne tutt'altro che redditizio. Protagonisti della protesta che attribuiscono la colpa della loro condizione sempre più difficile alle politiche nazionali e a quelle comunitarie, che non sono in grado di tutelarli. Al nostro Telegiornale Gaspare La Marca, promotore del presidio che per quattro mesi ha visto una forte protesta sulla 624 Sciacca-Palermo, all'altezza del bivio di contrada Gulfa, ribadisce: "I problemi purtroppo sono rimasti irrisolti".
La vicenda è nota, con una serie di rivendicazioni rimaste ancora sul tappeto: dalle misure fiscali sull'Irpef alle limitazioni all'uso dei fitofarmaci, provvedimenti considerati assolutamente inadeguati rispetto alla gravità della situazione, dove gli agricoltori continuano a chiedere il riconoscimento di prezzi minimi garantiti e un riequilibrio nei confronti della grande distribuzione organizzata.
Dopo la protesta dello scorso anno l'attenzione si è spostata sull'emergenza siccità. E La Marca non nasconde i suoi dubbi sul ricorso alle acque lavorate dal depuratore per scopi irrigui.