che quel padre capomafia criminale non ha mai voluto incontrare, se non quando la sua fine era ormai imminente, in carcere, dopo la cattura. Il viaggio nelle ‘memorie’ di Matteo Messina Denaro – come anticipato da Repubblica – è raccontato dal giornalista Lirio Abbate in un libro che uscirà il 21 gennaio, pubblicato da Rizzoli, che scandaglia gli anni dal 2003 al 2016 della vita del capomafia, dove ha raccolto i suoi pensieri intimi, spesso con riferimento ai suoi rapporti con le donne, corredandoli anche di sue fotografie, come gli scatti che lo ritraggono nel 2006 davanti all’Arena di Verona in un articolo pubblicato dal quotidiano nel quale lo stesso Abbate illustra il contenuto del suo ultimo lavoro, ‘I Diari del boss. Parole, segreti e omissioni di Matteo Messina Denaro’. Scatti inediti, quelli a Verona del 20 maggio 2006: il boss in vacanza veste abiti di marca e scarpe griffate. Porta una fede al dito della mano sinistra. A lungo sono circolati suoi identikit, a posteriori non del tutto somiglianti alla realtà. Nei “diari” Messina Denaro stesso lo faceva notare: ha scritto, per esempio, che nel 2006 (anno a cui risalgono le foto scattate) circolava un suo identikit in cui «sembrava avessi 85 anni e 5 mesi» (Messina Denaro all’epoca aveva 44 anni). "Memorie" destinate alla figlia che per 27 anni si è sempre rifiutata di incontrare il padre ‘padrino’ e narcisista. “Solo io potevo dirle la verità sulla mia vita, nuda e cruda quale è stata, perchè solo io conosco la mia vita, e non gli altri che hanno sempre abusato di parlare di me, e su di me. Pensavo che glielo dovevo”, scrive Messina Denaro che sarà arrestato a Palermo il 16 gennaio 2023 e morirà pochi mesi dopo, il 25 settembre 2023. I diari che il boss chiamava ‘i libricini’ si rivolgono proprio a Lorenza. Abbate ricorda come Messina Denaro, che si vantava che c’era voluto “un intero Stato” per annientarlo, alla figlia nei diari dice: “Nonostante tutto non ho avuto timore a sfidarlo. Ricordalo per capire chi è stato tuo padre”. A due anni dall’arresto a Palermo questi appunti, saltuari e scoordinati, parlano dei rapporti con la famiglia di origine e con il padre, con le donne e gli amici, ma anche con la giustizia, i processi, la religione, la vendetta.