dei pozzi Carboj, interessati nei giorni scorsi da un furto di cavi elettrici (gli ignoti ladri erano evidentemente alla ricerca del rame) che li ha messi fuori uso, gli operai di Aica hanno attivato una pompa sostitutiva che, pur non essendo in grado di garantire lo stesso quantitativo di acqua erogata da questi impianti, sta comunque assicurando una fornitura ridimensionata di circa 10 litri di acqua al secondo. La situazione rimane complicata, tanto più che, stando a quanto si apprende, gli interventi di riparazione richiedono ancora diversi giorni prima di potere essere completati. Da quel momento, inoltre, il nuovo avviamento del pompaggio di acqua nelle tubazioni richiederà altro tempo prima che la fornitura idrica torni a pieno regime.
Quello che è successo è grave e, peraltro, genererà un esborso economico non indifferente, e nella fase a dir poco drammatica che Aica sta attraversando, non è una notizia di secondo piano. Al momento i pozzi principali in funzione sono quelli di Grattavoli, che come si sa devono approvvigionare non solo la città di Sciacca ma anche numerosi altri comuni, raggiunti per adduzione delle condotte, ovverosia Agrigento, Ribera, Caltabellotta, Calamonaci, Cattolica Eraclea, Montallegro, Siculiana, Realmonte e Porto Empedocle.
A seguire l'evolversi della crisi è in queste ore l'assessore ai Servizi a rete Alessandro Curreri. Nel frattempo il calendario giornaliero dei turni di erogazione da 48 ore a questa parte sta subendo continue modifiche. Diverse zone si sono viste rinviare le erogazioni previste, mentre altre sono state spostate di 24 ore. Cosa che gli utenti però scoprono di ora in ora. È evidentemente comprensibile che in questo momento ci sia anche un po' di confusione, perché occorre fare i conti con l'ennesima situazione di emergenza che si verifica sul territorio, già duramente provato dalla grave crisi da cui è reduce.