e fino a stamattina sul sito di Aica non c'era ancora alcuna traccia di un nuovo turno programmato per la settimana in corso. È, questa, solo una delle decine di segnalazioni giunte alla nostra redazione, da tutte le zone della città, da Isabella ai Cappuccini, in un ambito nel quale, quello dell'erogazione idrica, la 'città serbatoio' della provincia di Agrigento non riesce a garantire un servizio idrico degno ai suoi cittadini. "La doverosa solidarietà nei confronti degli altri territori sprovvisti di sorgenti si sta trasformando in penalizzazione per noi", dice al nostro Telegiornale un cittadino esasperato residente in via Fratelli Bellanca, che non riceve acqua da due settimane.
I lavori di ripristino dei pozzi Carboj, fuori uso dallo scorso 14 gennaio dopo il furto del rame contenuto nei cavi elettrici che li alimentano, non sono ancora stati completati. Probabilmente da domani potrebbero essere rimessi in funzione, ma ci vorranno almeno 48 ore prima che il sistema torni a funzionare a pieno regime. Nel frattempo, stando a quanto si apprende, anche la pompa d'emergenza che era stata attivata per provare a limitare i disagi ha alzato bandiera bianca. L'acqua disponibile al momento è dunque solo quella dei pozzi di Grattavoli.
Fino a pochi mesi fa nelle utenze di Sciacca i turni di fornitura erano di un giorno sì e uno no. Poi si è passati ad un giorno sì e due no. Adesso, dopo il furto ai pozzi Carboj, siamo ad un giorno sì e tre no. C'è pessimismo su un possibile ritorno ad una condizione migliore di quanto non sia quella odierna. Tanto più che, quando l'acqua arriva, l'erogazione dura poco tempo, non certamente quello necessario a permettere un rifornimento soddisfacente delle cisterne al servizio dei fabbricati.
Stamattina è stato apparentemente garantito il turno di erogazione idrica alla Perriera. Ma al nostro Telegiornale l'amministratore di condominio Calogero La Bella fa notare che gli edifici serviti erano solo quelli della parte bassa della contrada, mentre le residenze della parte alta (a partire da via Sciascia) erano completamente a secco, e i cittadini saranno costretti per l'ennesima volta a fare ricorso alla fornitura straordinaria tramite autobotti. Situazione alla Perriera drammatica, con una emergenza da cui sono reduci anche importanti uffici pubblici, dal tribunale all'Agenzia delle entrate e all'Inps. Questione, quest'ultima, che l'altra sera in consiglio comunale ha visto Alberto Sabella annunciare una class action nei confronti dell'azienda idrica comuni agrigentini, non escludendo che questa possa essere operata anche nei confronti dell'amministrazione comunale, tenuto conto che Sciacca le risorse idriche ce l'ha.
"Il furto di rame ai pozzi Carboj è recente, ma la nostra città subisce disservizi ormai da tantissimo tempo", ha aggiunto Maurizio Blò. L'assessore ai Servizi a rete Alessandro Curreri sta seguendo l'emergenza, provando ad andare incontro alle situazioni più fragili e difficili, come famiglie con anziani o con disabili. Il punto è però che coperta una falla se ne apre subito un'altra, ed è letteralmente impossibile riuscire a soddisfare tutte le esigenze. Tutto questo sta accadendo a gennaio, e come già annunciato l'altra sera durante i lavori del consiglio comunale, il presidente Ignazio Messina ha riconvocato i vertici di Aica per fare il punto con loro della situazione. Convocazione per la quale Messina ha anche informato il prefetto. L'insoddisfazione della città di Sciacca per come viene svolto il servizio idrico è tema centrale di dibattito. Nel quale si inseriscono anche i dubbi sul futuro stesso di Aica. "Io ero per la Spa, sono stato l'unico a votare contro la Consortile", ribadisce oggi Alberto Sabella. Il sindaco Fabio Termine l'altra sera ha evidenziato però che convocare solo i vertici di Aica rischia di non servire a nulla, invocando anche la convocazione come minimo del presidente dell'Ati Cirillo (sindaco di Montallegro), che è componente della cabina di regia regionale istituita da Schifani. E intanto si lavora a trovare i fondi necessari, che ammontano ad almeno 30 milioni di euro, per il rifacimento della rete idrica della città di Sciacca. Questione su cui nei giorni scorsi l'assessore Di Mauro al nostro Telegiornale ha sostanzialmente invitato il comune ed Aica ad adeguare il progetto e a renderlo definitivamente esecutivo.