di redigere una relazione tecnica, il no opposto dal Comitato di valutazione ambientale dell'assessorato regionale al Territorio e Ambiente al mega parco eolico "Grecanico" che una società privata avrebbe voluto realizzare in contrada Salinella a Sciacca è una grande vittoria. Un progetto da una trentina di megawatt composto da 6 aerogeneratori, ciascuno dei quali alto 200 metri e con un diametro rotatorio di 1,75 metri. Le associazioni avevano evidenziato i propri dubbi su questo progetto, mettendo in evidenza numerose criticità emerse dalla documentazione inerente a questo progetto. A partire dall'inutilità di questo investimento, considerato che gli obiettivi regionali, nazionali ed europei, relativi all'installazione di energia rinnovabile da fonte eolica, sono stati già oggi raggiunti, superati e più che doppiati.a.
Pare che ne siano stati presentati diverse centinaia in tutta la regione. Più di una decina quelli concentrati nella zona compresa tra Sciacca e la Valle del Belice. Uno di questi, quello denominato "Grecanico", è stato previsto nella zona di Saraceno Salinella, in territorio comunale saccense. Oggi le associazioni Italia Nostra e Wwf Area Mediterranea, presiedute rispettivamente dagli architetti Calogero Segreto e Giuseppe Mazzotta, hanno incaricato l'ingegnere Mario Di Giovanna, un esperto nel settore delle energie alternative, di partecipare alle procedure di Valutazione d'impatto ambientale
In sintesi, Segreto e Mazzotta sottolineano che l'energia prodotta dall'impianto Grecanico, una volta realizzato, non contribuirà agli obiettivi di decarbonizzazione fissati dalle regole nazionali ed europee. Si parla così di impianto sovradimensionato rispetto al target di produzione dichiarata. Per produrre i 30 megawatt di energia stabiliti sarebbero sufficienti tra 5 e 6 aerogeneratori dello stesso modello e della stessa taglia, e non 7 come previsto. La questione dell'impatto su ambiente e paesaggio è determinante anche per le associazioni oggi intervenute. Per le quali il progetto Grecanico interferirebbe con importanti rotte migratorie avifaunistiche, in uno degli ultimi santuari di rapaci in via di estinzione, con altre specie protette in riserve naturali e con importanti risorse del territorio come i santuari di San Calogero di Sciacca e San Pellegrino di Caltabellotta, l'area archeologica di Monte Rotondo, le antiche Terme di Sciacca e gli insediamenti turistici circostanti. Ma non è tutto. Per Italia Nostra e Wwf area Mediterranea lo studio di impatto ambientale prodotto dalla ditta proponente è gravemente carente e privo di Valutazione di incidenza ambientale, obbligatoria quando si interferisce con aree rete Natura 2000. Non ci sono fotoinserimenti e valutazioni di impatto sui beni paesaggistcamente tutelati, mancano i dati sul monitoraggio dell'avifauna. Insomma: il progetto Grecanico per Segreto e Mazzotta deve essere respinto dalla Regione.
Le comunità di Sambuca e Montevago stanno provando a opporre qualche resistenza nei confronti di iniziative che prevedono la collocazione di aerogeneratori ciascuno dei quali alto fino a duecento metri d'altezza. Amministratori, imprenditori e rappresentanti del mondo culturale, pur precisando di non essere contrari alle energie green, evidenziano che le conseguenze per il valore paesaggistico dell'intera zona si annunciano devastanti. A Sambuca c'è il progetto "Del Giudice", che prevede 15 pale da 200 metri ciascuna. Ma la questione interessa anche i territori vicini, fino a Contessa Entellina. A Montevago, epicentro del progetto "Portella", la sindaca La Rocca Ruvolo, che si è fatta coadiuvare da esperti nel settore, tra cui il saccense ingegnere Mario Di Giovanna, dopo le prime osservazioni è riuscita ad ottenere un ridimensionamento del progetto originario, che l'impresa proponente ha rimodulato riducendo il numero iniziale di aerogeneratori previsti da 7 a quattro. Ma la battaglia non è ancora finita.