non esiste neanche una foto, e non si sa nemmeno dove la sua salma sia tumulata nel cimitero di Sciacca. Ma il lavoro da lui svolto, la sua grande generosità nei confronti del territorio saccense, il suo lascito testamentario meritano di essere valorizzati. È quello che sta facendo la Fondazione omonima, presieduta dal sindaco Fabio Termine e che in occasione dei 150 anni dalla istituzione ha proposto ieri sera in Sala Blasco un convegno nel corso del quale è stato illustrato un progetto per il recupero della vecchia scuola rurale di contrada Marchesa.
Serve però l'intervento dei privati perché quella ex scuola rurale oggi è un rudere che, in appena 15 anni, ha peggiorato la sua condizione strutturale. E la ex scuola rurale fa parte dei beni per i quali, ma serve il voto online, un'opportunità potrebbe arrivare da un finanziamento nell'ambito della campagna del Fondo Ambiente Italiano. E su Amato Vetrano, a cui è intitolato l'istituto scolastico saccense, e che ha lasciato un patrimonio immobiliare oggi stimabile in almeno 5 milioni e mezzo di euro, è necessario continuare a fare ricerche.