al teatro Pirandello e rappresentano l’ennesima tegola che si abbatte su quella che è una organizzazione già al centro delle critiche per i ritardi, le inefficienze e le tante problematiche per le quali era stato ipotizzato anche un commissariamento da parte della Regione. La presenza del Presidente Schifani ad Agrigento alla vigilia della cerimonia inaugurale, con il vertice tenuto al comune e quello successivo svolto lunedì scorso a Palermo, al di là delle dichiarazioni ufficiali, ha lasciato chiaramente emergere la preoccupazione rispetto alla gestione di un evento storico, ma che rischiava e rischia di trasformarsi in un fallimento. Siamo appena agli inizi dell’anno di Agrigento Capitale della Cultura ed è già successo di tutto. Le dimissioni del Presidente della Fondazione sono destinate anche ad alimentare accese polemiche politiche. Lascio anzitempo su richiesta del sindaco di Agrigento Miccichè per favorire un avvicendamento squisitamente politico, ha dichiarato Minio, senza troppe sfumature. Dunque, nel marasma che sta caratterizzando i primi giorni di Agrigento Capitale della Cultura il problema è legato alle poltrone ed agli appetiti di qualche esponente politico da soddisfare, null’altro. Giacomo Minio, peraltro, ha sottolineato come le critiche degli ultimi giorni (dagli interventi di manutenzione stradale con il caso dei tombini asfaltati, alla cartellonistica con clamorosi errori grammaticali) nulla hanno a che fare con le attività proprie della Fondazione Agrigento 2025, da lui presieduto fino a ieri. Fondazione che si occupa esclusivamente della realizzazione di attività culturali che sono partite ufficialmente sabato scorso con l’inaugurazione di Agrigento capitale della cultura 2025 avvenuta al teatro Pirandello alla presenza del Capo dello Stato. Dichiarazioni forti quelle dell’ormai ex presidente Minio che rimandano alle responsabilità del sindaco di Agrigento Franco Miccichè, sul piano politico ma anche della capacità di gestire quella che da tutti viene definita come una grandissima opportunità, ma che in questi primi giorni si è palesata come un flop. Adesso c’è da capire chi andrà ad occupare la poltrona di presidente della Fondazione Agrigento 2025 perché questo, evidentemente, è il problema e non l’esigenza di superare tutte le problematiche che hanno fin qui generato più un danno di immagine che una occasione di promozione del territorio. Intanto, ieri pomeriggio l’amministrazione comunale di Sciacca ha avuto un primo confronto con il direttore della Fondazione Roberto Albergoni e la coordinatrice dei progetti Margherita Orlando. Ad Agrigento sono andati gli assessori alla Cultura Simone Di Paola e al turismo Francesco Dimino. La città di Sciacca sarà parte integrante del progetto "Agrigento Capitale della Cultura", dichiarano oggi i due assessori evidenziando di avere rappresentato ai vertici della Fondazione le istanze del territorio. La ceramica di Sciacca avrà priorità, assieme a quella di Burgio, con delle iniziative, mostre e laboratori, che saranno calate dentro lo spazio dedicato al Carnevale, aggiungono Di Paola e Dimino che parlano di confronto proficuo e dal quale è emersa una comune volontà di collaborare per garantire una presenza significativa della città nel programma degli eventi, con un’attenzione particolare alle eccellenze culturali e artigianali. Sciacca ci sarà con il Carnevale, l’isola Ferdinandea, con la sua ceramica artistica e con il rinnovato Museo Nocito del Corallo, dichiarano gli assessori saccensi che evidenziano di avere avuto rassicurazioni dalla Fondazione anche su un coinvolgimento diretto nella macchina organizzativa delle attività turistico-ricettive della città. Confermata la presenza a Sciacca, la prossima settimana, dei responsabili del progetto “Agrigento Capitale della Cultura” per entrare nel merito delle iniziative di valorizzazione del territorio.