si chiama fuori: né il capogruppo Michele Catanzaro, né il presidente della commissione Antimafia Antonello Cracolici, terranno le loro precedentemente annunciate conferenze a Ribera all'interno del calendario di incontri del corso di formazione politica promosso dal capogruppo all'Ars della Democrazia cristiana Carmelo Pace. Una decisione, quella resa pubblica oggi da parte del gruppo parlamentare Dem, che trae spunto dai recenti forfait, conditi dalle polemiche, di Ismaele La Vardera e Nuccio Di Paola.
"Alla luce della mancata partecipazione di alcuni esponenti delle opposizioni - si legge in una nota dell'ufficio stampa del Pd -, e del dibattito che si è sviluppato successivamente all’iniziale adesione, il capogruppo Pd all’Ars Michele Catanzaro ed il parlamentare regionale Antonello Cracolici, ringraziando gli organizzatori per l’invito ricevuto, li hanno informati della decisione di non confermare la loro presenza agli eventi in programma a Ribera in occasione della scuola di formazione politica della Democrazia Cristiana".
Carmelo Pace stamattina non ha voluto commentare questa decisione. Sicuramente l'ex sindaco di Ribera è deluso da questi altri ripensamenti. E, d'altronde, è stato lui a concordare con tutte le personalità che avrebbero dovuto tenere una lezione al corso, ma probabilmente ritiene che la cosa migliore da fare è non aggiungere altra carne al fuoco. L'unico incontro che al momento si è potuto tenere è quello dello scorso 31 gennaio con il leader della Dc Totò Cuffaro. L'incontro con Cracolici era previsto per il 21 febbraio, quello con Michele Catanzaro il 9 maggio. Il 23 maggio, anniversario della strage di Capaci, avrebbe dovuto essere a Ribera il vicepresidente dell'Ars e parlamentare del Movimento 5 Stelle Nuccio Di Paola, mentre il turno di Ismaele La Vardera era stato programmato per il 5 settembre. Il prossimo incontro in programma è fissato per il 10 aprile, con il presidente di Sala d'Ercole Gaetano Galvagno. Da cui naturalmente non ci si aspetta alcun forfait, a meno di cause di forza maggiore, s'intende.
È l'ex governatore Totò Cuffaro l'elemento che funge da "croce e delizia" di uno scontro, quello scaturito dal corso di formazione politica, che probabilmente Carmelo Pace aveva sì messo nel conto ma evidentemente aveva considerato superato dopo le adesioni ricevute. Ma La Vardera prima, e Nuccio Di Paola successivamente, avevano dichiarato pubblicamente che avrebbero parlato di corda in casa dell'impiccato. Ovvero: avrebbero proposto due lectio magistralis condannando apertamente la politica cuffariana. "Critiche sì, offese no", aveva detto Pace. Ma ormai la frittata era stata fatta. E oggi, probabilmente per ragioni di opportunità politica, per non lasciare ad altri una visione critica nei cofronti di quello che qualcuno chiama "cuffarismo", anche il Pd ha detto che i suoi rappresentanti non saranno a Ribera per tenere le loro lezioni. Insomma: anche se non detiene alcuna carica istituzionale, avendo anche detto di no come si ricorderà alla candidatura alle Europee, Cuffaro continua a far discutere. Le sue vicende personali giudiziarie, che si sono concluse dopo avere scontato la pena compreso qualche anno di carcere, rimangono in superficie e evidentemente creano ancora imbarazzo.
Pd che, dunque, attorno a questa vicenda ritrova perfino l'unità, essendo reduce dallo scontro congressuale sulle modalità delle prossime primarie. Vicenda su cui sempre Michele Catanzaro oggi dice: "Mi auguro che ci siano le condizioni affinché, anche a livello regionale, un minuto dopo la chiusura della fase congressuale il nostro partito possa riprendere un percorso unitario. Dovessero mantenersi le attuali condizioni, sarebbe difficile”.