Riunioni politiche e incontri sono tuttora in corso. Mancano ancora tre mesi scarsi. L'attenzione al momento è tutta rivolta alle determinazioni del sindaco uscente Enzo Lotà. Non si esclude, infatti, che decida di non ricandidarsi, lasciando campo libero ad altri. Decisione che potrebbe essere motivata da ragioni diverse: dalla stanchezza ai dubbi sulla eventuale conferma della sua popolarità. Se alla fine decidesse di non ricandidarsi, Lotà rimarrebbe comunque protagonista, più o meno indirettamente, di uno schieramento che si candida comunque a vincere ancora le elezioni. Scalda i motori, in tal senso, Vito Clemente, che in questi cinque anni ha ricoperto il ruolo di presidente del Consiglio comunale. Fino a qualche giorno fa c'era la possibilità che l'eventuale candidato alternativo potesse essere il medico Ezio Ferraro. Ma, stando a quanto si apprende, nei giorni scorsi lo stesso Ferraro, Carlo Mattioli e Saverio Palminteri avrebbero deciso di percorrere una strada diversa, che potrebbe confluire anche in uno schieramento alternativo a quello che per comodità possiamo definire “Gruppo Lotà”. A capo di questo schieramento ancora una volta c'è il medico Saverio Ardizzone, autonomista, oggi tra i leader del raggruppamento di “Noi con l'Italia”. Non c'è ancora niente di definito, ma pare che sia in corso al momento la costruzione di uno schieramento che, oltre ad Ardizzone, vede in prima linea anche il consigliere Ludovico Viviani, e al quale si sono già avvicinati altri soggetti politici che, come Lillo Lanzarone, cinque anni fa si erano proposti con la lista che appoggiava Enzo Lotà. Un gruppo ampio, con diversi consiglieri comunali, tra i quali Andrea Pelelgrino, già segretario del Partito Democratico, com'è noto da qualche tempo si era allontanato dalle posizioni del sindaco tuttora in carica. Con Lotà rimarrebbero tra gli altri Valentina Barbera, Santina Piazza e Ignazio Mistretta.C'è anche attenzione per le decisioni che saranno assunte dal Movimento 5 Stelle. Cinque anni fa all'allora candidato a sindaco Giovanni Argiroffi le cose non andarono bene. Adesso il gruppo grillino si è ricostituito, e sarebbe piuttosto strano che non si presentino. Gaspare Bonfiglio e gli altri del Movimento, sull'onda dell'entusiasmo, avrebbero chiesto all'ex presidente delle Cantine Settesoli Vito Varvaro, manager di grande esperienza, la propria disponibilità a candidarsi. Si parla anche dell'avvocato Delia Mangiaracina. Menfi discute, dunque. C'è ancora tempo, e gli attuali equilibri potrebbero anche essere tutti rimessi in discussione. Non dimentichiamo che il sistema elettorale è quello maggioritario, senza ballottaggi né apparentamenti: vince chi arriva primo, che con la sua lista prende anche la maggioranza dei seggi in Consiglio. Chi arriva secondo prende il resto. Poi non c'è più niente per nessuno. Un sistema che scoraggia eventuali battaglie in solitaria. Ma intanto si apprende che Michele Botta, già sindaco di Menfi, sarebbe disponibile a rientrare sul terreno di gioco avallando una delle proposte in campo.