oppure votare questa sera (nell'ultimo giorno utile) la delibera sulle aliquote Imu presentata dall’amministrazione comunale? E’ questo il dilemma all’interno dell’opposizione, con queste due diverse posizioni emerse nelle ultime ore rispetto ad una vicenda che si trascina da tempo. Per l’esattezza dal 5 febbraio scorso, ossia dalla seduta in cui il Consiglio Comunale ( fatta eccezione per la consigliera Carmela Santangelo e ovviamente i sostenitori dell’amministrazione) decise di bocciare la proposta della giunta Termine sulle aliquote Imu. Un segnale politico chiaro, quello che si era voluto lanciare da parte di una opposizione che in aula ha i numeri dalla propria parte ma non si è sentita minimamente coinvolta dalla giunta nelle scelte che poi comunque devono essere avallate in aula.
Ne è scaturito un tentativo di intesa, con il sindaco Fabio Termine che all’indomani di quella seduta aveva chiesto un confronto con la commissione consiliare bilancio nella consapevolezza che, in mancanza di un accordo entro la scadenza del termine ultimo per l’adozione di una nuova delibera, a Sciacca verrebbero applicate le aliquote minime previste dalla normativa, con conseguente ammanco nelle casse comunali di un milione e 700 mila euro.
Siamo adesso arrivati alla scadenza del 28 febbraio, ma la situazione (laddove possibile) sembra essersi ancor più complicata. L’amministrazione Termine, infatti, ha sostanzialmente ribadito quella che era stata la proposta già formulata durante la seduta consiliare del 5 febbraio scorso, ossia una esenzione dell’Imu per gli immobili concessi in comodato d’uso gratuito ai figli ed un ritocchino dell’imu agricola, manovra che inciderebbe all’incirca sui 120 mila euro in meno di gettito e non stravolgerebbe, dunque, il bilancio comunale. Non si può far altro, hanno dichiarato sindaco e assessore al bilancio, seppure manifestando la disponibilità a rivedere, dal prossimo anno, le aliquote Imu. Proposta che ha deluso e indispettito l’opposizione tutta, seppure adesso emerga una evidente spaccatura all’interno sulla posizione da assumere in aula. Votare anche obtorto collo la delibera Imu, nell’ultimo giorno utile per non far scattare l’applicazione delle aliquote minime, o far saltare la seduta, se non addirittura bocciare nuovamente e platealmente l’atto pur nella consapevolezza che occorrerà tra qualche settimana provvedere al riequilibrio di bilancio? Peraltro, sulla vicenda, l’ufficio di ragioneria ha già certificato l’11 febbraio scorso la situazione economica in cui l’ente si verrebbe a trovare a causa del mancato gettito di un milione e 700 mila euro. Entro il 13 marzo prossimo il Consiglio Comunale sarebbe chiamato comunque a pronunciarsi sul riequilibrio di bilancio, rischiando in caso di mancato adempimento anche lo scioglimento. Una situazione delicata, dunque, dalla quale si deve uscire ora o tra due settimane. Ed è questa la discussione in atto all’interno di una opposizione consiliare che, dopo la grande compattezza mostrata nei primi due anni, negli ultimi mesi ha fatto emergere più di qualche distinguo (emblematico il caso della consigliera Santangelo).