decisa dall'allora governo regionale guidato da Rosario Crocetta, delle Terme di Sciacca. Palermo che non volle sentire ragioni e non ascoltò le vere e proprie implorazioni dell'allora sindaco Fabrizio Di Paola. Certo tanta acqua da allora è passata sotto i ponti, ma solo nell'ultimissimo periodo la prospettiva è sicuramente migliorata rispetto al passato. Sulla decisione dell'attuale presidente Renato Schifani di avocare a sé e ad un suo staff selezionato la risoluzione della vertenza Terme, non possono non avere influito due importanti aspetti della vita pubblica: da un lato la presenza costante di un Comitato civico Patrimonio termale, dall'altra il fronte unitario che, su questa vicenda, la politica saccense ha deciso di adottare. A dodici mesi dal grande corteo che ha visto scendere in piazza diecimila persone che hanno manifestato la loro invocazione di un intervento concreto, nella direzione di rilanciare - con le Terme - anche l'economia del territorio, Comitato, sindaco Fabio Termine e presidente del Consiglio comunale Ignazio Messina, quest'anno hanno deciso di puntare su una conferenza stampa per annunciare quelle che definiscono "caratteristiche e obiettivi di questa nuova faes del cammino che ha come meta la riapertura e la piena valorizzazione delle Terme di Sciacca, anche nell'ottica della destagionalizzazione del Turismo. Un percorso che - dice Nino Porrello - abbiamo voluto denominare Sciacca Terme è tempo di prepararci ad accogliere".
Lo spirito del Comitato in questa circostanza è quello di insistere sulla necessità che il territorio, nell'ottica che le decine di sopralluoghi già effettuati da imprenditori del settore turistico termale, di cui Schifani ha parlato nel corso della recente Bit di Milano, possano trasformarsi in manifestazioni d'interesse e, dunque, in possibili partner privati. Il bando scade il prossimo 31 maggio, ma a differenza del passato stavolta la selezione si baserà anche sull'investimento finanziario degli stessi privati. Ricordiamo che l'intervento "Rilancio terme di Sciacca e Acireale" è finanziato con fondi pubblici attraverso 90 milioni di euro dell'Accordo per la coesione territoriale, mentre ammontano a quasi 94 milioni le risorse per cui ci si rivolgerà, attraverso avvisi pubblici, a capitali privati. In totale, il costo della riqualificazione delle terme di Sciacca ammonterà a poco più di 102 milioni, quello delle terme di Acireale a quasi 82 milioni di euro.
"Noi - aggiungono dal comitato - nel ricordo della imponente mobilitazione popolare che contrassegnò il nono anniversario, quest’anno possiamo finalmente volgere lo sguardo al futuro
con fiducia e con la legittima speranza che il percorso intrapreso dalla Regione per il rilancio del nostro patrimonio termale possa determinare sviluppi positivi e concreti, nella direzione
auspicata della riqualificazione e dello sviluppo nel territorio di un turismo termale di qualità". Sembra quindi giunto il momento di avviare un percorso pluriennale di preparazione che possa
consentire alla città e al territorio di farsi trovare pronti ad affrontare le molteplici sfide di cambiamento e di competitività che l’appuntamento con un moderno termalismo impone.