a fronte della scadenza imminente (13 marzo) e dopo le note vicende legate all’Imu ed alla bocciatura, nel corso della seduta del 5 febbraio scorso, della proposta che l’amministrazione aveva avanzato. Bocciatura che ha determinato l’applicazione delle aliquote base ed un minor gettito, quantificato in un milione e 200 mila euro. Anche la successiva proposta avanzata dalla giunta Termine e che oggi è stata confermata, quella di prevedere l’azzeramento dell’Imu sugli immobili dati in comodato d’uso ed una riduzione sui terreni agricoli, per circa 120 mila euro, è stata ritenuta tardiva e irrisoria rispetto a quello che l’opposizione si aspettava.
Di fatto, dopo circa un mese, il Consiglio Comunale di Sciacca si è trovato oggi nelle condizioni di dover votare il riequilibrio di bilancio e le aliquote Imu così come proposte dall’amministrazione. Siamo costretti a farlo da una norma che in caso di mancato adempimento ci manderebbe a casa, hanno sottolineato i consiglieri di opposizione accusando l’amministrazione comunale, che pure non ha la maggioranza, di continuare ad essere sorda rispetto alle loro sollecitazioni.
Eppure, hanno aggiunto, per coprire le proprie inefficienze questa amministrazione è riuscita in altre occasioni a trovare la copertura finanziaria, hanno fatto riferimento ai lievitati costi del randagismo, ai rifiuti, ai 600 mila euro che si sono resi necessari per continuare a garantire il traporto pubblico locale. E’ un Consiglio Comunale sotto ricatto quello che oggi sta votando la delibera, è stato anche detto, con riferimento alla segnalazione dello squilibrio alla Corte dei Conti. La stessa tempestività e solerzia, secondo i consiglieri, non è stata riscontrata per altre vicende. Opposizione che è tornata anche sulla questione politica e che ha lanciato un ulteriore messaggio al sindaco Termine: “Non siamo più disponibili a votare atti che ci vengono imposti, se non ci sarà reale inversione di tendenza, è meglio far ricorso alla mozione di sfiducia e andare tutti a casa”