al processo di trasferimento dei beni (in concessione) iniziato dal suo predecessore Alessandro Baccei e rimasto in sospeso. Concessione volta ad affidare al comune l'onere di individuare il privato a cui cedere le Terme, permettendo alla città di riappropriarsi di una risorsa mortificata da una gestione pubblica fallimentare. Assessore Armao che, dunque, conferma le indiscrezioni degli ultimi giorni, in base alle quali la questione è tutt'altro che avviata verso una soluzione. Anzi, il titolare dell'Economia non esclude l'ipotesi di una gestione delle fasi di individuazione del partner privato addirittura condivisa col comune. Di certo c'è che al momento Armao è super impegnato nella predisposizione della prima legge di bilancio dell'esecutivo. Le Terme, naturalmente, possono ancora aspettare. Il deputato regionale del Partito Democratico Michele Catanzaro ha già chiesto un incontro chiarificatore ad Armao, alla presenza del sindaco di Sciacca Francesca Valenti. Ci sono timori che le procedure iniziate con la sottoscrizione del trasferimento di parte del patrimonio termale, quelle risalenti a pochi giorni prima le elezioni regionali alla presenza a Sciacca di Baccei e del suo dirigente, possano essere azzerate. La preoccupazione, conoscendo la melmosità della burocrazia regionale, è che tutto torni nel dimenticatoio, e che i danni economici che le Terme di Sciacca hanno subito possano aggravarsi ulteriormente. Il comune intende insistere affinché il trasferimento dei beni possa essere concluso soprattutto attraverso la valutazione della consistenza dei beni. Ma la strada potrebbe tornare ad essere in salita. Durante Vesper il segretario della CGIL Massimo Raso si è augurato che il comune non faccia un braccio di ferro con la Regione per un problema considerato di secondaria importanza, ritenendo che l'obiettivo primario di tutti debba essere sempre la riapertura delle Terme. Non la pensa così il comune di Sciacca. Per l'amministrazione (ma questa è anche l'opinione dei consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle) se il patrimonio rimane alla Regione sarà sempre più difficile potere ottenere l'ambita riapertura delle Terme. Anche se, non bisogna mai dimenticarlo, le stufe vaporose di San Calogero non facevano parte di quella parte di immobili che Baccei e il dirigente regionale vennero a quasi consegnare al comune di Sciacca. Tre anni fa le Terme furono chiuse dalla Regione. Tre anni dopo siamo ancora appena all'inizio della discussione.