6 marzo scorso, i lavoratori del Consorzio di Bonifica Agrigento 3 sono adesso pronti alle manifestazioni di protesta. E’ a firma dei sindacati Cgil, Cisl e Uil, la richiesta inoltrata oggi al prefetto di Agrigento finalizzata ad ottenere un incontro alla presenza del commissario del Consorzio.
Lavoratori che ieri si sono riuniti nella sede di Ribera e che sono pronti alla mobilitazione considerato che non hanno ancora ottenuto alcuna garanzia sul pagamento delle mensilità arretrate, quelle da gennaio ad oggi, oltre agli straordinari e al rimborso spese. Intanto hanno annunciato che dal 31 marzo non saranno più disponibili ad utilizzare i propri mezzi di trasporto per svolgere le mansioni loro assegnate e chiesto all’amministrazione del Consorzio di valutare la possibile assegnazione temporanea, fino alla risoluzione della problematica in questione, presso la sede più vicina al luogo di residenza.
La misura è colma e gli animi esasperati. Sono 260 i dipendenti con contratto a tempo indeterminato che attendono di riscuotere tre mensilità, ma i ritardi nei pagamenti riguardano anche un centinaio i lavoratori stagionali.
Problematica non nuova e che è legata alle difficoltà economiche dei Consorzi di Bonifica, che da anni attendono la riforma del settore, con ripetute controversie giudiziarie avviate da parte di ditte fornitrici di servizi che di fatto bloccano la spesa e si riflettono sui lavoratori.
E’ quello che è nuovamente successo per il Consorzio Agrigento 3 con prospettive tutt’altro che rosee per i lavoratori rispetto all’esigenza di riscuotere quanto loro dovuto per le mensilità arretrate, ma anche per i mesi a venire.
Se la questione non sarà debitamente affrontata, dichiarano oggi Colletti della Cgil, Giarrizzo della Cisl e Mulè della Uil, si rifletterà inevitabilmente sullo svolgimento dei compiti a cui il Consorzio è preposto, con gravi conseguenze per tutto il comparto agricolo e potrebbe dar vita a disordini di carattere pubblico.
Da qui la richiesta di intervento del Prefetto di Agrigento affinché possa essere avviato un percorso che porti alla soluzione della questione economica, innanzitutto, ma anche di quella legata alle condizioni di sicurezza per i lavoratori. Nel corso della riunione di ieri, infatti, è stata ribadita la preoccupazione rispetto alla gestione delle motopompe collocate nel territorio di Ribera al fine di convogliare parte dell’acqua del fiume Verdura. I lavoratori del Consorzio denunciano che non sono le condizioni per poter garantire la manutenzione e i servizi di vigilanza.
Adesso si attende il vertice in Prefettura, con i dipendenti del Consorzio che hanno deciso di autoconvocarsi ed effettuare un sit-in nel giorno in cui una delegazione e i sindacati incontreranno il prefetto.