di fondi del Pnrr per l’adeguamento e la rifunzionalizzazione della piscina comunale di contrada Perriera a Sciacca.
Uno sperpero di risorse pubbliche, sostengono, rispetto alla scelta di destinare questi fondi ad un’opera che è ormai un “pozzo senza fondo”, con 40 anni di ritardi, milioni già spesi, strutture mai ultimate e materiali deperibili abbandonati. Ancor più grave, per i due consiglieri, è che si continui ad investire sulla piscina che non è mai stata utilizzata e che è destinata a rimanere chiusa anche dopo questi lavori perché la questione dirimente rimane quella dell’affidamento in gestione e a nulla hanno portato anche i tentativi fatti qualche anno fa.
Insomma, per Brucculeri e Blò, le risorse del Pnrr a Sciacca andavano destinate ad altre opere di impatto immediato sulla città: la riqualificazione di spazi pubblici degradati, la riqualificazione di edifici pubblici, la creazione di aree verdi attrezzate, di piste ciclabili o centri polifunzionali, la bonifica di aree degradate o progetti che riguardassero il sociale. Tutto tranne che la piscina di contrada Perriera.
“La scelta di utilizzare fondi del Pnrr per la struttura sportiva è stata fatta dalla precedente amministrazione, ma la condivido in pieno e avrei fatto la stessa cosa” ribatte l’assessora allo sport Valeria Gulotta. E’ un investimento importante, aggiunge, al pari di tutti gli altri che si stanno attuando sul fronte delle strutture sportive e di beni monumentali della città di Sciacca. I progetti in corso di realizzazione sono sette per un investimento di oltre due milioni e mezzo di euro e per contratto dovrebbero essere completati agli inizi del 2026.
In realtà il cantiere della Piscina della Perriera è fermo dallo scorso mese di dicembre perché vanno effettuati gli allacci elettrici e del gas prima di proseguire l’intervento.
L’assessora allo sport Valeria Gulotta respinge, inoltre, l’accusa di sperpero di denaro pubblico rispetto ad una struttura destinata a rimanere chiusa. “Non sarà così” dice perché stiamo già lavorando per garantire la fruizione dell’impianto attraverso appositi bandi o manifestazioni d’interesse ( rivolti principalmente
ad associazioni o enti che operano nel settore) per arrivare ad un affidamento in gestione non solo della piscina ma anche delle altre strutture sportive della città. La gestione comunale è impensabile, in considerazione anche della carenza di personale, ma anche degli orari di fruizione degli impianti.
Il bando pubblicato anni fa non produsse alcun risultato, c’è da auspicare che si trovi una soluzione gestionale che consenta alla città di Sciacca di poter finalmente fruire della piscina comunale perché non sia più considerata emblema delle opere pubbliche prima incompiute e adesso inutilizzate.