Secondo i dati riscontrati lo scorso anno, vi sarebbe un aumento del tumore alla mammella rispetto al 2016. Un dato statistico che è dovuto, però, all'accresciuto numero di donne che fanno prevenzione.
Non è, infatti, una notiza del tutto negativa. Se da un lato, il neoplasma al seno è in aumento, dall'altro è positivo il fatto che sia in forte diminuzione la mortalità. Secondo questi numeri siamo, infatti, quasi al 90 per cento di guarigione completa, grazie ad un tempestivo intervento dovuto ad una regolare prevenzione. L' obiettivo da raggiungere nei prossimi anni è, naturalmente, quello di arrivare a mortalità zero.
E per incentivare le donne a controllarsi, la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori sta portando avanti, in tutta la provincia, una campagna di sensibilizzazione che rientra nel quadro delle attività programmate dalla presidente provinciale Franca Scandaliato Noto in occasione della 17esima settimana della prevenzione oncologica.
Questa neoplasia è definita il big killer delle donne ed è una malattia multifattoriale. Come spiega, al Giornale di Sicilia, uno dei due chirurghi senologi della Lilt agrigentina, Pasquale Borsellino – “L’incidenza aumenta soprattutto nei paesi occidentali ad economia più elevata e in gruppi sociali ad alto tenore di vita”. Tra i fattori di rischio il chirurgo senologo pone: l’età, i fattori ormonali, la familiarità, le mutazioni genetiche, i fattori ambientali, l’alcool, il fumo e l’obesità.
Il primo passo per sconfiggere la malattia è, quindi, quello di abituarsi ad una costante prevenzione. Non necessariamente deve esserci un campanello d'allarme a portare la donna a visitarsi. Dai 25 anni in su è sufficiente effettuare una visita dal senologo, con relativa ecografia, mentre dopo i 40 anni si deve aggiungere una mammografia ogni anno o al massimo ogni due.
Ed oggi, come testimoniano gli ultimi numeri, sta nascendo una forte coscienza della prevenzione, grazie soprattutto ad una corretta informazione anche ad opera della Lega italiana per la lotta contro i tumori.