Si è squarciata, liberando in mare il carburante, l’olio motore e tutto il resto, inquinando un lungo tratto di costa.
È questa una delle conseguenze degli sbarchi fantasma, segnalata, come lo fu lo sbarco, ancora una volta dall'associazione ambientalista Mareamico.
Arrivano in migliaia - scrivono oggi dall'associazione agrigentina - solo 2017 sulle coste continentali agrigentine Mareamico ha censito 80 sbarchi, con circa 3 mila migranti. Quel 4 marzo a Zingarello, una spiaggia a pochi chilometri da Agrigento, Mareamico “ha allertato la Capitaneria di porto ed i Carabinieri, ma ormai i migranti avevano fatto perdere le loro tracce dileguandosi nel territorio. Del loro arrivo sul posto sono rimaste solo le tracce del cambio dei vestiti in spiaggia e la barca, utilizzata per il trasporto” che, tutt'oggi, continua ad inquinare il mare. Non hanno, infatti, provveduto a portare altrove l'imbarcazione, prima che si infrangesse contro gli scogli e disperdesse carburante ed altri liquidi inquinanti, sia in spiaggia, sia in acqua.
Quello di oggi vuole essere un appello a bonificare l'area ed a rimuovere la barca; una segnalazione, alla Capitaneria ed a chi di competenza, un invito ad avere una maggiore sensibilità ed accortezza, perchè se è difficile impedire il ripetersi di nuovi sbarchi o intercettare i migranti che si danno alla fuga, è invece possibile rimediare agli effetti negativi immediati, specie quelli ambientali.