sfruttando dunque spazi e risorse umane già carenti per i 130 pazienti in cura. Una situazione che crea problemi anche sotto l'aspetto della tutela della privacy durante la terapia trasfusionale. Sono alcuni dei problemi presenti all'interno dell'unità operativa di talassemia di Sciacca che oggi vengono evidenziati dal Tribunale per i Diritti del Malato su segnalazione di diversi pazienti talassemici. Locali dove si registrano inoltre problemi e carenze di tipo strutturale ed impiantistico come per esempio l'assenza di un condizionatore nella stanza delle visite mediche e dell'infermeria, la mancanza nelle postazioni di degenza di impianti con segnalazione acustica e luminosa per la richiesta di intervento dei sanitari, arredamento carente per i pazienti in attesa dei prelievi e poi il noto problema delle zanzare accentuato dal fatto che non ci sono zanzariere. Ma il problema più grave è sicuramente la presenza di un solo medico con mansione di responsabile per un'utenza di circa 130 pazienti provenienti da diverse province siciliane. Tutte problematiche che il Tribunale per i Diritti del Malato pone all'attenzione dei vertici dell'Asp che vengono sollecitati ad intervenire per eliminare tali disservizi. Il movimento guidato da Lilla Piazza sollecita, in particolare, la riorganizzazione del reparto in unità operativa dipartimentale, come già previsto dall'atto aziendale secondo le direttive assessoriali, al fine di salvaguardare i diritti assistenziali dei pazienti talassemici, così come viene sollecitata la ratifica, da parte dell'Asp, della convenzione con una Fondazione Toscana per la ricerca medica nonché la stipula di un protocollo d'intesa con il Cnr di Pisa. Si tratta di iniziative che mirano al miglioramento della diagnosi e cura dei pazienti, con le relative richieste più volte reiterate dall'unità operativa di talassemia ma che l'Azienda Sanitaria Provinciale non ha ancora accolto e ratificato.