Lo stesso emendamento contemplava anche il taglio delle indennità per le cariche aggiuntive dei parlamentari (da 2.700 euro a 1.000 euro) e per gli stipendi degli assessori (da 11.100 a 7.000 euro).
“Nessuna meraviglia – ha dichiarato Giancarlo Cancelleri, quando si tratta delle loro buste paga non sentono ragione. I parlamentari 5 Stelle annunciano comunque che torneranno alla carica, ripresentando l’emendamento in commissione Bilancio e in Aula”.
“I tagli all’Ars – afferma la capogruppo Valentina Zafarana sanno farli solo sulla pelle dei siciliani. E' una bocciatura su tutti i fronti quella che riguarda la finanziaria proposta dal governo Musumeci. In particolare vengono contestati i tagli di oltre 80 milioni alla cultura e al welfare.
Su questi interviene anche il gruppo parlamentare del Partito Decomocratico che accusa il governo Musumeci di portare avanti una linea schizofrenica sulla manovra economica: in un primo momento ha allargato i cordoni della borsa per ricompattare la maggioranza, subito dopo ha fatto un taglio indiscriminato di quasi 90 milioni di euro in settori strategici e delicatissimi” ha dichiarato Giuseppe Lupo, presidente del gruppo PD all’Ars. Il riferimento è alle riduzioni decise per le associazioni e i centri contro la violenza sulle donne, le associazioni antimafia ed antiracket, il fondo per le vittime di richieste estorsive. La scure si è abbattuta anche sulle comunità alloggio, sui fondi destinati ai Comuni per le spese di ricovero di minori disposto dall'autorità giudiziaria, sui fondi per i non vedenti e per i sordomuti. Per quanto riguarda le attività culturali e le attività teatrali – continua il presidente del gruppo PD – il governo ha previsto tagli che rischiano di mettere in ginocchio anche i principali teatri della Sicilia”.