Il Liquidatore Carlo Turriciano ha inviato un documento di 6 pagine all'assessorato regionale all'Economia, chiarendo come, attraverso l'acquisizione delle piscine Molinelli da parte della stessa Regione, permetterà di liquidare tutti i creditori, ad eccezione del Comune di Sciacca (che rivendica oltre un milione di euro in IMU, TASI, TARSU e TARI). Turriciano però ha presentato ricorso, e si attende la decisione della Commissione tributaria. Debito, quello col Comune, che eventualmente verrebbe comunque garantito dal valore dell'ex Montel Agip, già in parte utilizzato dalla Polizia Municipale ma per il quale il Comune stesso ha già avanzato manifestazione d'interesse per una eventuale acquisizione. Ma gli altri debiti in effetti ammontano ad una cifra ben superiore ai 3 milioni. Tuttavia, attraverso una serie di transazioni specifiche, Turriciano conta di risparmiare almeno 550 mila euro. Il debito nei confronti della Regione (quasi 6 milioni di euro) sarà esaurito attraverso la fine della concessione dei beni a suo tempo concessi in usufrutto e il ritorno alla piena proprietà. Stiamo parlando dello stabilimento delle Terme, dell'ex convento di San Francesco, del parco, del Grand Hotel, delle stufe di San Calogero e delle antiche Terme Selinuntine.
Turriciano invoca una ferma volontà della Regione Siciliana di definire adesso il pagamento dei tre milioni di euro del valore delle piscine Molinelli. Dopo tre mesi dall'accreditamento di qeusta somma si completerà l'attività liquidatoria. Il rischio è la vanificazione del percorso fin qui fatto. Questa la situazione che riguarda le Terme. Tema che, com'era prevedibile, è già tra i protagonisti della campagna elettorale. Fatto, questo, che nei giorni scorsi ha indispettito Fabrizio Di Paola, il quale sta tentando di ricordare a tutti che la responsabilità della chiusura delle Terme non è certamente sua ma del socio di maggioranza. È in atto sostanzialmente il tentativo, secondo Di Paola, di gettare fumo negli occhi dell'opinione pubblica, attribuendo all'amministrazione colpe che questa non può avere. E il sindaco ha ricordato tutti i suoi interventi epistolari e non per tentare di recuperare una situazione sfuggita di mano non a lui, ma al governo Crocetta e alla direzione delle società partecipate.
Fin qui Di Paola. Ma è ragionevole pensare che il Comune possa avere un ruolo determinante nella riapertura delle Terme? La risposta è sì, ma proprio sulla base della discussa legge approvata lo scorso settembre dall'Ars, quella che non solo ha sostanzialmente autorizzato la Regione a comprare, attraverso le piscine Molinelli, un bene di cui era già proprietaria, ma che ha anche indicato espressamente la cessione dei beni al Comune, affinché si preoccupi di pubblicare un bando pubblico per l'affidamento del patrimonio ai privati. È sicuramente questa la linea di demarcazione fondamentale tra il passato e il futuro, nell'ottica di rilanciare le Terme. La preoccupazione, però, è che, come tutte le cose della Regione, anche questa finisca nel dimenticatoio. Ecco, dunque, la ragione per la quale, oggi, un candidato a sindaco può prendere impegni diretti. Lo ha detto lo stesso Ignazio Cucchiara durante la penultima puntata di Vesper 2.0, evidenziando che adesso non è più tempo di leggi, ma che occorre piantare le tende alla Regione siciliana e pretendere il rispetto di questa norma. “Basta con le leggi, va bene perfino quella discutibile che è stata approvata, ma la Regione ci dia le Terme che ci pensiamo noi a preoccuparci di farle funzionare”. Insomma: la prospettiva è cambiata. E il prossimo sindaco avrà la possibilità di rivendicare un diritto di cui prima non disponeva. Per farlo, tuttavia, dovrà fare ricorso ad iniziative forti, anche dimostrative, oltre gli scambi epistolari. Perché altrimenti a Palermo faranno ancora una volta finta di aver dimenticato il problema. Almeno fino a dopo le elezioni regionali.