I sindaci che fanno parte del nuovo organismo di controllo che ha sostituito l'ATO idrico hanno approvato ieri un documento. Si tratta di una vera e propria diffida nei confronti del gestore privato a fronte di una serie di inefficienze che continuano a registrarsi nei comuni che, a suo tempo, consegnarono i propri impianti. Una presa di posizione, voluta dal sindaco di Montevago Margherita La Rocca Ruvolo.
Intanto è stato ridadito il divieto di procedere con i distacchi fognari per le ovvie conseguenze che tutto ciò può comportare sul piano igienico sanitario, ma anche ai distacchi idrico pur in presenza di utenti morosi.
Nel documento viene poi chiesto a Girgenti Acque di riconoscere un quantitativo minimo di 50 litri al giorno a persona. E' una questione di “giustizia sociale” ha dichiarato il sindaco di Montevago. L'acqua è un bene primario e deve essere garantito a tutti.
Insomma un nuovo approccio rispetto all'ATO idrico, quello che il nuovo organismo vuole avere nei confronti di Girgenti Acque anche perchè la responsabilità, adesso, ricade interamente sui sindaci del territorio che fanno parte dell'Assemblea Territoriale Idrica.
Di “iperattivismo” dell'ATI parla oggi il coordinatore di Intercopa Franco Zammuto che coglie dunque positivamente il cambio di rotta rispetto all'atteggiamento del precedente organismo. Per Zammuto occorre però maggiore coraggio in direzione dell'obiettivo da raggiungere, ossia la risoluzione del contratto con Girgenti Acque.
Era questo l'impegno assunto al momento della costituzione dell'Assemblea Territoriale Idrica, evidenzia, ma non ci pare che sia rimasta la priorità.