L'iniziativa, che si è svolta al Liceo Classico “Fazello”, ha avuto come obiettivo quello di far conoscere la figura di Giulio Regeni, ricercatore e universitario, torturato ed ucciso in Egitto per motivi ancora sconosciuti. La morte di Regeni sembra non aver incrinato più di tanto i rapporti diplomatici tra Italia e Egitto, stati uniti da solidi rapporti commerciali. Lo stato nordafricano continua a fare muro e a non collaborare alle indagini: il rischio, dunque, è quello che la verità non possa mai venire a galla.