trattative in Aula, con 35 soffertissimi voti favorevoli, l'Assemblea Regionale Siciliana ha approvato la Finanziaria, mandando in soffitta finalmente l'esercizio provvisorio. La maggioranza, o ciò che ne rimane, ha tenuto. L'opposizione, costituita da Pd e Movimento 5 Stelle, ha votato contro la manovra, ma non ha fatto troppo ostruzionismo, ottenendo l'approvazione di norme importanti.
La Finanziaria prevede una pioggia di 31 milioni di euro suddivisi tra precari, enti, teatri e sport. Alla fine arrivano fondi e sussidi un po' per tutti. Ne citiamo alcuni: 100 mila euro per la Targa Florio, 5 milioni per ampliare gli aventi diritto del reddito di inclusione sociale, 200 mila euro ad un fondo che sostenga le donne vittime di violenza, fondo da 300 mila euro per le vittime di richieste estorsive, 200 mila euro per la tutela del coniglio selvatico siciliano, 50 mila euro per il rally di Caltanissetta, 250 mila euro per i Festival del Cinema, un finanziamento targato Pd per il pagamento del 100% degli interessi per quelli che ristruttureranno gli immobili nei centri storici, una norma targa 5 Stelle per consegnare 20 milioni di euro ai Comuni per consentire loro di redigere progetti per partecipare ai bandi europei, l'indicazione per la quale le royalties versate dalle aziende petrolifere che lavorano in Sicilia saranno utilizzate per monitoraggi ambientali, bonifiche e opere di manutenzione straordinaria, 1 milione di euro si divideranno i comuni che ottengono la Bandiera Blu, un altro milione di euro quelli eletti Borghi più belli d'Italia, l'aumento della multa a carico di chi abbandona animali e così via.
Ce n'è per tutti i gusti. Contributi a go go che accontentano i singoli deputati e le loro aree elettorali di riferimento, ma che non producono nessuna reale riforma. Una Finanziaria che è una sorta di maxi tabella H, contentini per tutti, per fare in modo di incrinare anche l'opposizione più intransigente. Rientrano in questo quadro anche le norme affossate, per esempio quella che prevedeva la chiusura di enti storici l'ESA e lo IACP.
Per Giuseppe Lupo, presidente del gruppo PD all'ARS, la coalizione di governo è fragile, divisa e senza un progetto, mentre per Nicola D'Agostino di Sicilia Futura la legge di stabilità non ha respiro lungo sui temi dello sviluppo. Per Valentina Zafarana, infine, capogruppo dei 5 Stelle, è una manovra imbarazzante, senza una vera linea politica, che non prevede investimenti per lo sviluppo.